“Mi voglio rivolgere al presidente del Consiglio perché, con l’impegno fattivo della nostra Diplomazia, contribuisca davvero all’accertamento della verità, permettendo alla Procura della Repubblica di Roma di concludere le indagini”.
Lo ha detto Daria Bonfietti, presidente dell’associazione delle vittime della Strage di Ustica, nel suo intervento da Bologna per il 41/o anniversario. “Il presidente emerito Cossiga nel 2007 – ha ricordato – ha affermato che il Dc9 è stato abbattuto dai francesi che volevano colpire il leader libico Gheddafi. Da allora si è aperta una nuova inchiesta che ha per obiettivo individuare i responsabili materiali, chi ha sparato. Dobbiamo avere la consapevolezza che il grande ostacolo alle indagini dei magistrati è costituito dalla distruzione delle prove in Italia, ma soprattutto dalla mancanza di collaborazione internazionale: non abbiamo risposte dettagliate e esaurienti alle rogatorie internazionali”.
A Draghi, inoltre, “proprio sul terreno cruciale della documentazione, chiediamo anche un vero impegno, un coinvolgimento fattivo, nella attuazione della direttiva Renzi. Anche in questi caso dopo anni di speranze e delusioni, la situazione deve richiedere una vera e definitiva presa di coscienza: la direttiva rischia di naufragare”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando
“Siamo ancora una volta a Bologna e Palermo insieme a fare memoria di una terribile tragedia che ha provocato sgomento e dolore in tutto il Paese e che è stata seguita da un intreccio di azioni giudiziarie e segreti di stato che hanno impedito verità e giustizia. Ancora oggi, a distanza di 41 anni dalla strage, rimangono intollerabili zone d’ombra sulle quali occorre fare luce. Quel 27 giugno segue e precede a Palermo e a Bologna giornate e tragedie coperte da silenzi e verità incomplete.
A Palermo quel terribile 1980 si è aperto il 6 gennaio con la uccisione del Presidente della Regione Piersanti Mattarella; il 2 agosto a Bologna la catena di dolore e di palude continua con la terribile strage della stazione centrale e prosegue a Palermo il 6 agosto con l’uccisione del Procuratore della Repubblica Gaetano Costa.
Sento di confermare gratitudine e ammirazione ai familiari delle vittime della strage Itavia ad Ustica, gratitudine e ammirazione per aver trasformato un grande dolore in un grande impegno di civiltà, testimoniando quel bisogno di verità e giustizia che unisce l’intero nostro Paese, che unisce ogni giorno ed anche oggi le città e le amministrazioni comunali di Bologna e di Palermo.
Il dolore dei familiari delle vittime della strage ci ricorda drammaticamente gli egoismi degli stati che impediscono l’accertamento di una verità completa. In tal senso il premier Mario Draghi utilizzi una parte della sua autorevolezza e credibilità internazionale per ottenere da stati alleati, membri dell’Unione europea e in particolare dalla Francia, quella collaborazione che continua a mancare. Le sofferenze dei familiari dell’eccidio e la loro richiesta di verità e giustizia si legano a quelle dei migranti che, inghiottiti dal mare proprio come accaduto alle vittime della strage, muoiono tra l’indifferenza degli stati europei. Ancora una volta i governi si girano dall’altra parte a Ustica come nel Mediterraneo. Questa lotta per la verità e per la giustizia è una battaglia che ci permette di scoprire il valore dei nostri diritti”.
Il sindaco di Bologna Virginio Merola
“È l’undicesimo anniversario che trascorro con l’onore di indossare questa fascia tricolore ma vi confesso che è difficile, e un po’ triste, per me, chiudere questa esperienza da sindaco senza determinanti passi avanti in questa vicenda, ad esempio nel dare nazionalità agli aerei che volavano attorno al DC9”.
Lo ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola, incontrando nell’aula del consiglio comunale i familiari delle vittime della Strage di Ustica, nel giorno del 41/o anniversario, insieme al primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando.
“Ogni anno – ha detto Merola – abbiamo invocato la necessità che il nostro Paese pretendesse collaborazione da paesi considerati alleati, ogni anno abbiamo chiesto a chi finora è stato zitto di parlare, di andare dai magistrati. Ogni anno abbiamo sperato che lo Stato recuperasse un solo volto e facesse dimenticare quell’altro, quello di chi ha depistato e di chi ha inquinato.
Da qui il mio personale dispiacere per non aver visto risultati a fronte di un impegno compatto da parte di una città, Bologna, che non può, ma soprattutto non vuole dimenticare. Presidente Mario Draghi, lei è persona di riconosciuto prestigio internazionale, aiuti questa comunità”. Merola ha rinnovato la richiesta “al Governo e agli stati alleati dell’Italia di collaborare con la magistratura italiana che dal 2008 ha riaperto l’inchiesta su quello che – non ci stancheremo mai di dirlo – è stato un atto di guerra in tempi di pace”.
Il presidente della Camera Roberto Fico
A distanza di 41 anni da quel 27 giugno 1980 abbiamo più che mai il dovere di ribadire l’impegno permanente ed incondizionato volto ad accertare cause e responsabilità della strage di Ustica, in cui persero la vita 81 persone. Alcuni tasselli sono oramai acquisiti, e contribuiscono alla definizione di una verità giudiziaria e storica. Ciascuna istituzione deve ora adoperarsi perché gli altri tasselli emergano e siano posti nel giusto ordine.
Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico. Perché nonostante il costante impegno dell’associazione dei familiari delle vittime – a cui va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine – quelle responsabilità non sono state ancora interamente accertate. Ci sono stati depistaggi, omissioni, complicità, complotti posti in essere anche da parte di alcuni settori deviati dell’apparato statale. L’impegno della Camera dei deputati per la verità e la giustizia su Ustica ed altre pagine oscure della storia repubblicana proseguirà, a partire dal lavoro di desecretazione e pubblicazione degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta”, conclude,
La presidente del Senato Elisabetta Casellati
“Ustica è un nome che ogni anno rievoca dolore e indignazione in tutto il Paese. Ma dopo 41 anni, le uniche parole che contano sono verità, conoscenza e trasparenza. Per questo, da inizio legislatura, mi sono impegnata a rendere accessibili gli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta del Senato. E fino ad oggi, sono 134mila le pagine desecretate. Un traguardo importante al quale possiamo e dobbiamo dare un seguito. L’obiettivo è conoscere tutta la verità e, finché non sarà raggiunto, il mio impegno non verrà mai meno, per onorare la memoria delle 81 vittime innocenti e il debito morale che l’Italia ha nei confronti dei loro familiari”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando la strage di Ustica avvenuta il 27 giugno del 1980.
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