Nel cimitero di Monreale, i Carabinieri hanno commemorato il sacrificio del vicebrigadiere Domenico Intravaia, decorato con la “croce d’onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero alla “memoria” e con la “medaglia d’oro di vittima del terrorismo”.

Il comandante della legione carabinieri Sicilia, generale di divisione Giuseppe Spina e il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, accompagnati dal figlio del caduto, il deputato Marco Intravaia presidente del consiglio comunale di Monreale e da altri familiari, hanno deposto due cuscini di fiori sulla tomba monumentale dell’eroe. Alla cerimonia hanno preso parte anche il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale di brigata Luciano Magrini, il comandante del gruppo di Monreale, colonnello Giulio Modesti e una rappresentanza della sezione di Monreale dell’associazione nazionale carabinieri. L’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi ha guidato un momento di raccoglimento e preghiera in suffragio del caduto.

Il vicebrigadiere Domenico Intravaia, che 21 anni fa si trovava in missione di pace a Nassiriya nell’ambito della “operazione antica Babilonia”, è tra le 19 vittime italiane perite nell’attentato contro la base “Maestrale” sede della multinational specialized unit italiana dei carabinieri. Nel tragico evento persero la vita 19 connazionali, 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito italiano e 2 civili. Il 12 novembre 2003, alle 10.40 ora locale, le 8.40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base “Maestrale”, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni.

Il Vice Brigadiere Domenico Intravaia era nato a Palermo il 9 agosto 1957 ed era in servizio al comando legione carabinieri Sicilia. Alla sua memoria è stata intitolata, con decreto del ministro della difesa del 2008, la Caserma sede del comando stazione carabinieri di San Martino delle Scale (Palermo).

Fu insignito della Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero con la seguente motivazione: “Addetto alla squadra comando dell’Unità di manovra del Reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell’ambito dell’operazione “Antica Babilonia”, coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12 novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una installazione del contingente nazionale, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un’ingente quantità di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida, sacrificando così la propria vita ai più sacri valori dell’amor di patria e dell’onore militare. Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere.”