Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza del gip con cui Giovanni Barreca, accusato di aver ucciso la moglie, Antonella Salamone, e due dei suoi figli, Kevin ed Emanuel, al culmine di un esorcismo nella loro abitazione di Altavilla Milicia, era stato scarcerato e condotto in una Rems perché ritenuto dai periti dello stesso giudice incapace di intendere e di volere. Il tribunale ha quindi accolto il ricorso presentato dalla Procura di Termini Imerese, guidata da Ambrogio Cartosio. Al momento, però, l’indagato resta dov’è perché la decisione non è definitiva ed è ancora impugnabile in Cassazione.
Non si conoscono le motivazioni del provvedimento assunto nel corso di una udienza del riesame iniziata io 22 novembre e della quale solo ora si apprende qualcosa. Nel suo ricorso la Procura aveva messo in evidenza di non essere mai stata consultata dal gip, che aveva emesso la sua ordinanza, lo scorso 28 ottobre “ancor prima di comunicare alle parti l’avvenuto deposito della perizia”. Non solo. Nel ricorso era stato anche sottolineato che il suo consulente del pm era arrivato a conclusioni ben diverse, considerando l’indagato “parzialmente incapace di intendere e di volere, con un elevatissimo grado di pericolosità sociale”.
Per la strage di Altavilla Milicia sono indagati anche due presunti santoni, la coppia composta da Massimo Carandente e Sabrina Fina: sarebbero stati loro ad officiare il terribile rito esorcista, con violenze e torture di ogni genere, per scacciare le presunte presenze demoniache che si sarebbero impossessate di alcuni membri della famiglia Barreca. Sotto processo, davanti al tribunale dei Minorenni, è invece la figlia più grande di Barreca, che all’epoca dei fatti, tra l’8 e il 9 febbraio scorsi, aveva 17 anni. Avrebbe partecipato attivamente all’uccisione della madre e dei fratelli. Anche per lei è stata disposta una perizia psichiatrica.
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