Un “Protocollo per la salute e la sicurezza all’interno del cantiere navale di Palermo”, per rafforzare le normative sul testo unico della sicurezza e le procedure già previste da Fincantieri per i suoi dipendenti ed estenderli ai lavoratori dell’indotto. Lo hanno chiesto oggi Cgil Palermo, Fiom Palermo, Uil Sicilia Palermo e Uilm Palermo in una conferenza stampa sulla sicurezza ai cantieri navali di Palermo dopo l’incidente di mercoledì scorso in cui ha perso la vita un operaio dell’indotto, Angelo Salamone.
Oggi allo sciopero unitario di 8 ore ha aderito la totalità dei lavoratori del cantiere e dell’indotto. Dal giorno dell’incidente fino a oggi, Fincantieri, su richiesta dei sindacati, in segno di lutto ha sospeso le lavorazioni. Alla conferenza stampa, sono stati rilanciati i dati sugli infortuni e incidenti mortali nei settori più a rischio a Palermo, con 6.248 infortuni denunciati fino a settembre contro i 4.764 del 2021, con un’incidenza di infortuni mortali del 25 per cento sugli occupati.
E’ stata anche rappresentata la situazione all’interno del cantiere navale di Palermo, dove operano tra diretto e indotto circa 2mila lavoratori. Con la prospettiva di un aumento della forza lavoro in relazione ai nuovi carichi di lavoro attesi, secondo Cgil, Uil, Fiom, e Uilm è e sarà sempre più necessario garantire la legalità anche dal punto di vista dell’applicazione della normativa sulla salute e sulla sicurezza. I sindacati hanno chiesto anche l’assunzione di nuovi operai diretti di Fincantieri, dal momento che se prima l’azienda appaltava il 25 per cento dei lavori a ditte esterne ora il numero degli appalti lavorati da ditte esterne è più che raddoppiato.
“Così come è stato per il protocollo contro le infiltrazioni mafiose del 1998- dicono i segretari generali di Cgil e Fiom Mario Ridulfo e Francesco Foti, con il coordinatore Rsu Fiom Fincantieri Serafino Biondo, il segretario Uil Sicilia Palermo Ignazio Baudo, con il coordinatore Rsu Fim Fincantieri Giovanni Gerbino – si proceda alla definizione di un protocollo per la costituzione di un tavolo di monitoraggio e controllo permanente presso la Prefettura di Palermo, sui temi della salute e della sicurezza all’interno del cantiere navale di Palermo”.
Il tavolo, coordinato dal Prefetto, secondo la proposta dei sindacati si riunirà semestralmente e dovrà vedere la partecipazione delle organizzazioni sindacali confederali provinciali e di Categoria, dei Rsu e Rls, di Fincantieri, in quanto stazione appaltante e per i lavoratori dell’indotto, di Inail, Inps, Asp (Spresal), Regione siciliana, Ispettorato provinciale del lavoro, nucleo dell’ispettorato del lavoro dei carabinieri Nil, Corpo dei vigili del fuoco. Fiom e Uilm hanno denunciato che “i controlli vengono lasciati solo nelle mani dei lavoratori responsabili sindacali della sicurezza e che la precarietà del lavoro e le commesse brevi sono uno dei motivi della scarsa applicazione delle norme di sicurezza, e quindi degli incidenti sul lavoro” e che è inspiegabile che “le riparazioni e le trasformazioni navali anziché essere fatte Palermo, dove si trova il bacino più grande d’Europa, vengano fatte a Trieste, dagli stessi lavoratori palermitani”.
Ma nel giorno in cui si commemorano le morti sul lavoro a Palermo i sindacati si presentano divisi. Questa mattina la Cisl in solitario ha deposto una corona di fiori sulla “panchina delle vittime del lavoro” a villa Trabia. Si tratta di uno degli eventi di oggi della protesta per la morte dell’operaio di Fincantieri.