L’idillio all’Ars è terminato. I deputati di opposizione adesso non vogliono che la Finanziaria venga approvata entro l’anno e provano a fermarne il percorso prima che inizi la discussione finale a sala d’Ercole.
“Si rinvii, ai sensi dell’articolo 101 del regolamento interno dell’Assemblea regionale, la discussione generale sui ddl di Bilancio e Finanziaria finché il presidente Schifani non verrà a riferire in aula sulla consistenza e destinazione delle risorse extra regionali disponili per fare la manovra che oggi rappresentano la quasi totalità delle disponibilità regionali da destinare alle spese per investimento e che noi non conosciamo”.
È questo, in poche parole, il contenuto di una lettera che i rappresentanti delle opposizioni all’Ars, Antonio De Luca (M5S), Matteo Sciotto (Sud chiama Nord) e Michele Catanzaro (PD), hanno inviato al presidente dell’Assemblea regionale, Gaetano Galvagno, per chiedere la posticipazione dell’avvio dell’ultima tranche dei lavori sui due ddl attualmente in esame a palazzo dei Normanni.
Già durante la seduta della Bilancio “i componenti delle commissione – si legge nella lettera – non sono stati messi nelle condizioni di poter avere tutte le informazioni richieste durante l’iter dei lavori e necessarie per un esame compiuto e approfondito dei testi legislativi proposti dal governo… creando una vera e propria situazione di asimmetria informativa tra gli organi di Governo e i componenti della Commissione bilancio, a tutto discapito, come è facile da intuire, di quest’ultimi”.
“Malgrado la nostra mano tesa sull’imminente approdo in aula della Finanziaria, ci spiace dover prendere atto di una rinnovata volontà ostruzionistica da parte delle opposizioni. Tirare in ballo le fonti di finanziamento extraregionali è insensato e non offre alcun contributo alla Sicilia, se non di riesumare sterili logiche dilatorie. La Legge di Stabilità da noi approntata, peraltro, si basa unicamente su fondi regionali e risponde alla finalità di impegnare al meglio le nostre risorse, garantendo servizi e qualità di vita ai siciliani”. Così l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, sulla richiesta di rinvio del dibattito su Bilancio e Legge di Stabilità 2024/26 caldeggiata dai partiti di minoranza all’Ars.
“Del resto – prosegue l’assessore – era stato appunto questo l’impegno del Governo Schifani, a tutela di autonomia ed efficienza della Regione. Solo a gennaio, quando il Cipess avrà deliberato sulle dotazioni finanziarie per la Sicilia, sarà logico aprire il confronto sulle risorse Fsc. Lavoreremo – conclude Falcone – per mettere al riparo la manovra dei siciliani da qualsiasi tentativo di osteggiarne l’approvazione”.
Alla base della richiesta di convocazione in aula di Schifani (che detiene la delega relativa alla programmazione delle risorse extra regionali) anche l’esigenza di fare luce sulla questione delle somme destinate al ponte di Messina e cioè dei fondi Fsc “impegnati o meglio ‘promessi’ sulla base però di nessun atto formale dell’esecutivo regionale” e “sulla proposta emendativa del Governo nazionale che sottrae oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro di risorse dell’Fsc 2021-2027 destinati in origine ad interventi per investimento nella nostra regione”.
Da Schifani i rappresentanti delle opposizioni si aspettano spiegazioni anche sull’incompatibilità della destinazione per il ponte dei fondi Fsc (sia dell’attuale ciclo di programmazione che di quello precedente) con gli strumenti di programmazione delle politiche da attuare (DEFR e NADEFR) approvati dall’Ars, fatto che “produce – scrivono i tre deputati – una evidente distonia tra quanto programmato, quanto sarà realizzato e quanto sarà autorizzato dal Parlamento con le approvande leggi regionali di stabilità e bilancio”