“La decisione del Tar di Catania, a seguito del ricorso di WWF Italia, Legambiente Sicilia, LIPU Birdlife Italia, LNDC Animal Protection ed ENPA, di sospendere l’apertura della caccia, non risulta a oggi notificata all’assessorato. Ritengo che in assenza di fatti nuovi il calendario dovrebbe rimanere in vigore, fatta eccezione al massimo per la parte oggetto della sospensiva”. Lo dice Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega e coordinatore provinciale del partito a Palermo che si schiera contro l’ordinanza del Tribunale amministrativo catanese che ha sospeso il calendario venatorio in Sicilia.
Come dice il deputato leghista, “la presenza dei cacciatori può rappresentare solo un fattore di tutela dell’ambiente, nella particolare situazione emergenziale del territorio siciliano occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo”. Inoltre, sostiene che “i provvedimenti della Regione dovranno essere presi cercando di armonizzare la figura del cacciatore nel progetto di rilancio della vocazione naturalistica e turistica della Sicilia”.
L’appello di Figuccia non lascia spazio a interpretazioni. “Si lasci in pace il calendario venatorio e si prenda atto che i cacciatori rappresentano un patrimonio fondamentale nella logica della prevenzione e del rispetto dell’ambiente. Proprio in queste settimane i cacciatori hanno pagato le tasse e sono stati consegnati i tesserini. Non si può fermare tutto improvvisamente”.
Il Presidente del Tribunale Amministrativo regionale della Sicilia, sezione di Catania, ieri ha sospeso il Calendario venatorio della Regione Siciliana. Ne consegue che la caccia è immediatamente sospesa su tutto il territorio regionale almeno fino al 1° ottobre, data indicata da ISPRA nel suo parere rilasciato alla Regione ma da questa non accolto. La caccia in Sicilia doveva aprire oggi 1 settembre ma non potrà partire. Il TAR ha motivato la decisione – immediatamente esecutiva che non necessita di essere notificata – che sospende l’apertura della caccia in Sicilia, prevista per questa mattina, rilevando come “anche in considerazione della rappresentata particolare situazione emergenziale nel territorio siciliano “occasionata da diffusi incendi sviluppatisi nel periodo estivo e degli intuibili effetti sull’ambiente e sulla fauna stanziale, appare prevalente l’interesse pubblico generale alla limitazione dell’apertura della stagione venatoria”.