‘Fermate gli emendamenti che vogliono trasformare in legge una proroga illegale delle concessioni balneari, dei lidi. I sindaci mettano in campo una sorta di disobbedienza civile indicendo le gare nonostante la Regione se ne freghi’. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione fuori dal coro di Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi, comune costiero della Provincia di Palermo, esponente di Azione il partito di Calenda. Di fatto uno dei due sindaci siciliani che hanno subito aderito al nuovo partito (l’altro è Italia sindaco di Siracusa). E adesso fa partire proprio dal suo territorio la battaglia contro i concessionari dei lidi.
“Esultare per un emendamento che si pone in contrasto con la normativa europea appare surreale e mortifica il sistema legale che dovrebbe vigere in ogni Stato di diritto” afferma senza mezzi termini “C’è poco da esultare perché si tratta di una legge che è totalmente illegale, in contrasto con la normativa comunitaria e che viene costantemente disapplicata dalla magistratura ordinaria italiana. E’ una legge totalmente ingiusta anche sotto il profilo della tutela degli interessi economici che devono stare alla base del ragionamento dell’amministrazione pubblica”.
Palazzolo fa i conti in tasca alla Regione siciliana “Voi pensate che il costo medio in Sicilia è di 2,5 euro per metro quadrato mentre nel resto d’Italia il costo medio è di 6 euro. In Sicilia le concessioni fruttano circa 10 milioni di euro l’anno mentre se si svolgessero regolari gare si stima si potrebbero ricavare 30-40 milioni di euro. Soldi che in Sicilia vanno alla Regione mentre nel resto d’Italia vanno ai comuni”.
Ma il sindaco di Cinisi supera anche il tema economico “Il dato più preoccupante è l’assenza di legalità – dice ancora Palazzolo – un Parlamento che legifera, che sia regionale o nazionale sapendo di fare una norma illegale è un messaggio di cultura medievale che viene mandato alla comunità”.
“E’ una vergogna -sostiene ancora l’esponente di Azione – si finisce per non dare spazio alle attività commerciali che hanno diritto di partecipare. E’ una lobby che si è create che ha degli interessi notevoli che riesce a interferire sulla funzione legislativa. Se vede l’emendamento è bipartisan. Oggi un ragazzo non può decidere di fare l’imprenditore balneare se già il papà non dispone di una concessione. Ma che stato è questo?”
“L’unico intervento legislativo auspicabile – continua il Sindaco della città natale di Peppino Impastato – è quello che elimini la proroga delle concessioni balneari sino al 2033, sottraendo la funzione legislativa alla pressante attività di lobby dei concessionari. Consiglio di Stato, Cassazione e Corte di giustizia -prosegue Palazzolo – hanno ripetutamente statuito l’illegittimità delle proroghe per Legge, imponendo la disapplicazione delle relative norme nazionali”.
Palazzolo invita i colleghi sindaci a una sorta di disobbedienza civile “Da Sindaco, non sono disposto ad attuare una Legge illegittima e invito i colleghi Sindaci dei Comuni balneari a indire le procedure di gara alla scadenza delle concessioni, senza attendere mortificanti interventi dell’Autorità Giudiziaria che impongano al Comune la disapplicazione della Legge. Non si tratta – conclude il Sindaco della località balneare in Provincia di Palermo – di un invito alla disobbedienza civile, ma di un invito a rispettare il sistema normativo a tutela della Legalità e degli interessi economici dello Stato”.
Questa vicenda è poi la chiave per parlare di politica “Posso dire che tutto questo rappresenta una politica clientelare che a noi non appartiene? Su questi temi potremmo anche collaborare con gli altri partiti se ce ne fosse la voglia. La stampa in questi giorni ha ipotizzato, in generale, un accordo fra Azione, Forza Italia, Italia Viva e +Europa. E’ una grandissima sciocchezza. In Sicilia posso darle certezza che non saremo mai alleati di Micciché e di Faraone”.
“E’ un periodo brutto che mi preoccupa quello che stiamo vicenda. Ho la sensazione che il peggio deve venire e non lo dico solo sul fronte sanitario ma dal punto di vista economico. Questa è una crisi economica che avrà le sue conseguenze reali fra ottobre e novembre quando la Cassa integrazione in deroga sarà terminata, nel momento in cui le famiglie avranno esaurito le piccole risorse che avevamo. Fra ottobre e novembre avremo tante famiglie che raggiungeranno la soglia di povertà. Tutto questo non viene compreso dai governi nazionale e regionale che emettono provvedimenti fumosi da miliardi di euro. Di tutti questi provvedimenti da sindaco le dico che nel mio territorio non ho visto neanche un euro. Ho la sensazione che sia tutto finto e incomprensibile e il governo regionale sia imbrigliato nelle dinamiche nazionali”.
Palazzolo si dimostra contro corrente in tutto “Non è normale un governo regionale che non sollecita il ricorso al Mes (il mega prestito europeo all’Italia c he agita lo scontro fra maggioranza e opposizione) in una regione come la nostra. Tutti i governatori hanno sollecitato l’utilizzo del Mes per risolvere i problemi sanitari. Noi non lo facciamo perché siamo imbrigliati nelle dinamiche nazionali a discapito d ella comunità regionale”
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