Palermo

Stop alle aperture festive di musei e siti archeologici, si spacca il tavolo delle trattative e la cgil rifiuta di firmare l’accordo

La Funzione pubblica Cgil Sicilia non firma l’accordo sulla ripartizione dei Fondi nei Beni culturali e dichiara lo Stato di agitazione dei lavoratori. La rottura si è consumata oggi al tavolo convocato presso l’assessorato regionale ai Beni culturali. Clara Crocè e Franco Campagna, gli esponenti della Fp Cgil che hanno preso parte all’incontro, hanno criticato il mancato rispetto dell’accordo di dicembre sulla deroga al contratto per consentire l’apertura dei siti nei festivi, con il superamento per i custodi del limite di un terzo.

“ Nessuna parte di quell’accordo- dicono Crocè e Campagna- è stato rispettato dall’amministrazione, i siti sono sempre senza soldi e i custodi non sono stati mai pagati”. La Fp Cgil protesta anche per le mancate risposte sulla situazione in cui e’ costretto ad operare il personale degli Uffici periferici, sulla Biblioteca di Palermo, sull’utilizzo del personale Asu presso i Beni culturali. “Chiediamo risposte immediate – affermano Crocè e Campagna- altrimenti la Fp Cgil non esitera’ ad attivare le procedure per chiedere la condanna dell’assessorato per comportamento antisindacale”.

“La remunerazione ai custodi prevista per le aperture nei festivi- rileva il sindacato – è poco più di un’elemosina, considerato il sacrificio che comporta per questo personale”. La Fp Cgil chiede il pagamento mensile delle indennita’ di turnazione “come avviene per il personale di custodia in servizio presso la Sas . Il comportamento dell’amministrazione – affermano Crocè e Campagna- rischia di scatenare differenziazioni e discriminazioni tra il personale che opera in uno stesso cantiere o posto di lavoro . Al personale di custodia rispetto a quello della Sas, le indennità’ vengono pagate ncon enormi ritardi. Per non parlare – aggiungono- dell’utilizzo dei lavoratori Asu in convenzione con le cooperative pagati attraverso assegno di disoccupazione e utilizzati anche le domeniche e i festivi senza essere remunerati”.

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