Stop alla violenza negli ospedali, nei pronto soccorso e contro il personale medico e sanitario. E’ il tema della manifestazione in corso in Piazza Politeama, nel capoluogo siciliano.
Un sit-in pacifico, organizzato dagli Ordini dei Medici della Sicilia, al quale sono stati invitati tutti i dirigenti delle Asp e delle aziende ospedaliere, le associazioni dei pazienti della Sicilia, i sindacati, i medici delle nove province siciliane, il personale sanitario e tutti i cittadini sensibili ad un fenomeno che colpisce al cuore quel rapporto di fiducia, che deve invece restare saldo, tra medico e paziente.
All’evento, sostenuto dall’Assessorato per la Salute della Regione siciliana, sono presenti il governatore Musumeci, gli assessori regionali Ruggero Razza, Sandro Pappalardo e Roberto Lagalla, oltre al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo.
I partecipanti indossano tutti una pettorina con su scritto “Stop alla violenza sui camici bianchi”.
I componenti della commissione Sanità del M5S all’Ars – Francesco Cappello, Salvatore Siragusa Antonio De Luca, e Giorgio Pasqua – esprimono solidarietà ai medici scesi in piazza oggi a Palermo per manifestare contro l’escalation di aggressioni e violenze perpetrate nei confronti dei camici bianchi negli ultimi tempi.
“Non si può più rimanere ad assistere inerti ad episodi del genere – dice Salvatore Siragusa, occorre prendere iniziative serie, concertate con chi lavora sul campo e che questi episodi scellerati sconta sulla propria pelle. Per questo abbiamo chiesto ufficialmente l’istituzione di una sottocommissione sui pronto soccorso che, se concessa, metteremo al lavoro subito dopo il varo della legge Finanziaria”
“Alla prima seduta utile della commissione Sanità – afferma Francesco Cappello – solleciteremo l’istituzione della sottocommissione per convocare a strettissimo giro di posta una grossa e rappresentativa parte del mondo che ruota attorno alle aree di emergenza e delle guardie mediche, per sviscerare il problema allo scopo di mettere a punto una serie di interventi nel più breve tempo possibile”.
“Nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri in Prefettura e che ha visto anche la partecipazione dell’assessore regionale, abbiamo individuato nella ‘sicurezza’ un diritto imprescindibile, diritto dei cittadini alla salute, diritto dei lavoratori ad operare senza rischi e diritto ad una diversa organizzazione del sistema. Sono state individuate delle linee guida volte ad evitare l’incivile lunga attesa dei familiari in un meccanismo di grande confusione che crea tensioni. Lo stesso, occorre che funzioni meglio la medicina sul territorio perché troppi vanno al Pronto Soccorso senza che ve ne sia una reale esigenza”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel corso del sit in pacifico e contro la violenza sui camici bianchi, organizzato dall’Ordine dei medici – chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Palermo.
“Il servizio sanitario pubblico è un valore sociale e chi non lo merita deve perdere ogni beneficio, compresa l’assistenza gratuita. Siamo di fronte a una ‘carneficina’ incontrollata senza precedenti e le istituzioni non possono più stare a guardare senza mettere in campo risposte stringenti. Il fenomeno è talmente grave che non bastano più sanzioni, tribunali e costituzioni di parte civile, servono provvedimenti forti e immediati. Medici e personale sanitario sono diventati ormai una preda da prima linea su cui riversare l’isteria più pericolosa causata da un sentimento profondo di disagio sociale diffuso in Sicilia, come in tutto il Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei medici Toti Amato oggi pomeriggio durante il sit-in “Stop alla violenza”, organizzato dai medici di Palermo in piazza Politeama, per chiedere alle istituzioni strumenti in grado di ristabilire un clima di rispetto e fiducia tra medico e paziente. Oltre alle tante sigle del mondo sindacale e dell’associativismo, presenti, in segno di solidarietà, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che, insieme all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza, hanno annunciato la presentazione di un piano straordinario per la sicurezza negli ospedali; il sindaco di Palermo Leoluca Orlando; l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla; e altri autorevoli esponenti del mondo politico e medico.
Amato ha lanciato anche un appello a tutti i professionisti dell’informazione, chiedendo “di difendere il grande valore della loro professione, rilevando e commentando le fake e le informazioni fuorvianti, il più delle volte diffuse solo per scopi commerciali, scatenando l’isteria delle menti più deboli”.
“Lo scenario è molto grave – sottolinea Amato – . L’Inail ha registrato nel 2018 una media di tre episodi di violenza al giorno, che vanno dalle percosse fino ai tentativi di stupro. Una ‘carneficina silenziosa’ segnalata da tempo dalla Federazione nazionale dei medici e spesso non denunciata dalle vittime per pudore, ma che continua a consumarsi soprattutto nei pronto soccorso, nei luoghi di attesa, di continuità assistenziale e nelle strutture psichiatriche ospedaliere e territoriali. Ricordo a tutti anche i dati del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche: dal 2013 al 2017 le aggressioni sono passate dal 41 al 66 per cento, e 16 volte su 100 hanno causato danni fisici”.
“Le cause sono tante, ma niente può giustificare l’escalation di questo fenomeno. Attese sfibranti nelle aree d’emergenza che frustano pazienti e chi li accompagna – spiega il presidente dell’Ordine -; personale ridotto al minimo nei momenti di attività più intensa; accesso senza alcuna restrizione negli ospedali; medici e personale sanitario non adeguatamente formati nel riconoscere tempestivamente comportamenti aggressivi in moda da poterli controllare; aree assistenziali, come i presidi territoriali, spesso isolati e poco illuminati. Queste sono solo le cause ‘strutturali’ che stanno scatenando una violenza senza precedenti”. “E poi ci sono gli emuli – conclude Amato – le menti più fragili su cui web e cattiva informazione hanno gioco facile, aizzando una rabbia pericolosa e facendo dimenticare che gli ospedali sono luoghi di cura e di guarigione e non di prodigi soprannaturali”.
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