Stop al carcere duro per Giovanni Riina, figlio del superboss Totò Riina e arrestato nel 1996. Giovani Riina, secondogenito del capomafia stragista Totò Riina, si trova al 41 bis dal 2002 e la corte d’appello di Roma aveva prorogato, nei mesi corsi, il carcere duro per la pericolosità sociale del figlio del boss Corleonese. Ma adesso la corte di Cassazione annulla quel provvedimento per difetto di motivazione definendo i motivi addotti dalla Corte d’Appello come “meramente apparenti”.

Riina resta, per il momento, al 41 bios ma un’altra sezione della Corte d’Appello di roma dovrà pronunciarsi nuovamente sul carcere duro che potrebbe essere revocato. Una vicenda che preoccpa non solo per la situazione di Riina ma perché la motivazione considerata apparente sta alla base di numerosi altri provvedimenti di prosecuzione del 41 bis ad altri boss

La preoccupazione arriva fino a Bruxelles

“Per un vizio di forma, per un percorso argomentativo non adeguatamente ricco svolto dai giudici di merito, si consente a un esponente di spicco di Cosa Nostra di riallacciare i contatti con l’esterno” dice preoccupato Giuseppe Antoci europarlamentare del M5S e Presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo.

“In uno stato di diritto – continua Antoci – i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati compiutamente, però non si può pretendere che una situazione di mafiosità conclamata possa essere argomentata in termini ogni volta diversi, né si può affermare che l’attualità del pericolo che rappresentano i capimafia debba essere ogni volta riconsiderato in motivazione, senza essere dedotto dalla stessa appartenenza alla mafia, dalla quale non ci si è mai dissociati” continua Antoci che manifesta la sua preoccupazione anche per tutti gli altri boss che si trovano nella medesima situazione.

“La lotta alla mafia – conclude Antoci – si fa con gli strumenti normativi adeguati e la loro corretta applicazione; ma non possono essere i vizi di forma a vanificare i risultati che trent’anni di virtuoso contrasto giudiziario hanno prodotto”.