L’aumento delle retribuzioni e l’introduzione del codice per la responsabilità disciplinare inseriti nel nuovo contratto dei dirigenti della Regione Siciliana firmato questa mattina all’Aran Sicilia.
Il nuovo contratto, del valore di oltre 8,8 milioni di euro euro, riguarda il triennio 2016-2018 e tra le principali novità figurano l’aumento degli stipendi in linea con quelle statali, il finanziamento automatico del fondo per la dirigenza e l’introduzione del codice per la responsabilità disciplinare dei dirigenti.
In particolare, il nuovo contratto prevede un aumento percentuale delle retribuzioni in linea con quelle statali (3,48%). In cifre, si tratta di aumento medio lordo mensile di 180,97 euro, anche se l’impatto sarà inferiore a quello statale per via del doppio biennio di ritardo che la dirigenza siciliana scontava rispetto allo Stato. Importante elemento di innovazione di questo contratto è rappresentato dal fatto che una somma di 28,95 euro andrà automaticamente ad implementare il fondo per la dirigenza, con la precisa destinazione all’indennità di risultato.
Esultano i sindacati. “Il traguardo che abbiamo raggiunto oggi era atteso da molti anni, considerando che l’ultimo contratto della categoria risale infatti al quadriennio 2002-2005. Il testo che abbiamo firmato ci allinea sul piano giuridico al resto della dirigenza della Pubblica Amministrazione e reintroduce norme di salvaguardia che consentono ai dirigenti di guardare al futuro in un’ottica di lungo periodo. Un altro importante risultato per i lavoratori, dunque, ottenuto grazie all’impegno sindacale della Cisl funzione pubblica che, dopo aver inaugurato il 2019 con il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali (comparto), ha continuato a lavorare incessantemente per giungere entro l’anno al conseguimento di questo nuovo obiettivo”, dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara e Paolo Luparello, segretari regionali del sindacato.
Un’altra delle novità più significative del negoziato riguarda l’introduzione nel nuovo contratto del codice per la responsabilità disciplinare dei dirigenti, che riguarda tutta la materia delle infrazioni e delle sanzioni disciplinari.
“Adesso, il nostro prossimo obiettivo per il 2020 è la riforma della pubblica amministrazione regionale. La nostra idea – dicono Paolo Montera e Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia – è quella di partire dall’abolizione del ruolo unico per i dirigenti e della conseguente divisione in tre fasce (che tra l’altro doveva essere soltanto provvisoria), per arrivare poi a razionalizzare le competenze e riorganizzare gli Assessorati e i dipartimenti regionali omologandoli ai Ministeri. Un passaggio fondamentale per accrescere la capacità di dare risposte tempestive ai cittadini, migliorando contestualmente il dialogo con lo Stato”.
“Dopo 14 anni la firma del contratto della dirigenza regionale, presso l’Aran Sicilia, rende finalmente giustizia. Ci preme sottolineare che sono stati siglati incrementi salariali in linea con le contrattazioni nazionali e che nessun nuovo istituto dà il via ad altre forme di nuova “ricchezza”. Sono, invece, stati attivati i meccanismi legati alla gestione della macchina amministrativa che, di sicuro, sono interamente dedicati ad un miglioramento dei servizi al cittadino”. Così i segretari Claudio Barone e Gianni Borrelli della Uil Sicilia e Enzo Tango e Alessandra Di Liberto della Uil Fpl.
E’ stato firmato oggi all’Aran il rinnovo del contratto dei dirigenti regionali per il triennio 2016-2018 che prevede aumenti in media di 209,92 euro per una platea di oltre 1.600 lavoratori.
“Finalmente si colma un vuoto contrattuale che durava da 14 anni – dicono Giuseppe Badaglicca e Angelo Lo Curto del Siad-Cisal, che hanno sottoscritto oggi l’accordo insieme alle altre organizzazioni sindacali – anche se si tratta comunque di un contratto mediocre. Alcune questioni rimangono irrisolte come l’esclusione dei coniugi da ferie e riposi solidali, il mancato riconoscimento della parte variabile per gli interim e il rifiuto di delegare competenze ai dipendenti per coprire le scoperture, ma abbiamo firmato per recuperare un enorme ritardo dell’amministrazione. Adesso però si parta subito con il confronto per il contratto 2019-2021”.
L’accordo prevede una spesa per il triennio di 8,8 milioni di euro con un incremento mensile di 180,5 euro per le fasce F2 e F3 e di 221,43 euro per F1. “Nonostante le nostre richieste – concludono Badagliacca e Lo Curto – non sono state previste norme per stemperare il potere discrezionale dei Dirigenti generali nella scelta dei dirigenti a cui affidare gli incarichi, né è stata eliminata la terza fascia, così come non è stata applicata l’equiparazione ai dirigenti statali. Tematiche che riproporremo col nuovo contratto, decisivo per rilanciare l’azione amministrativa della Regione”.