E ora anche il futuro stesso di Amap, dopo il sequestro da 20 milioni, sembra a rischio. Lo affermano i sindacati, che hanno posto l’attenzione sui probabili rischi per i dipendenti.
Stipendi bloccati
“Le banche hanno bloccato il pagamento degli stipendi ai 686 dipendenti dell’Amap e a rischio potrebbero essere anche le attività legate alla gestione del pubblico servizio idrico integrato a Palermo e negli oltre 40 Comuni della Provincia. Per questo chiediamo subito una convocazione per affrontare l’emergenza e dichiarano lo stato di agitazione”.
Lo affermano Calogero Guzzetta e Nino Musso della Filctem Cgil Palermo e Maurizio Terrani della UilTec Sicilia-Palermo dopo avere appreso del provvedimento dell’autorità giudiziaria emesso nei confronti dell’Amap Spa. E aggiungono: “Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso ma siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei cittadini. Per questo lunedì 29 maggio, dalle 8 alle 12, si terrà un sit-in davanti alla sede della Prefettura di Palermo”.
Federenergia Cisal: “Estremamente preoccupati”
“Siamo estremamente preoccupati per il futuro dell’Amap: gli istituti bancari hanno infatti bloccato il pagamento degli stipendi ai 686 dipendenti e anche le forniture potrebbero essere a rischio, dal carburante alle sostanze per il trattamento delle acque. Chiediamo alle istituzioni di intervenire per evitare un’emergenza che potrebbe travolgere Palermo e quasi tutta l’area metropolitana”. Lo dice Giuseppe Badagliacca di Federenergia Cisal. “Siamo rispettosi del lavoro degli inquirenti e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi rapidi, punendo eventuali comportamenti illeciti – continua Badagliacca – Il blocco della liquidità dell’azienda rischia però di avere conseguenze anche su un servizio delicatissimo come quello idrico e quindi su centinaia di migliaia di cittadini”.
L’indagine e il sequestro
I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un sequestro preventivo di circa 20 milioni di euro emesso dal gip di Palermo, su richiesta della procura europea (Eppo – European Public Prosecutor’s Office), ufficio di Palermo, nei confronti dell’Amap di Palermo, società a capitale interamente pubblico che gestisce il servizio idrico nel capoluogo e in provincia e nei confronti dei vertici dell’azienda Giuseppe Ragonese, 63 anni, direttore generale di Amap Spa, Alessandro Di Martino, 53 anni, amministratore unico di Amap spa dal 18 marzo 2019, e Maria Concetta Prestigiacomo, 70 anni, amministratore unico di Amap dal 23 marzo 2014 al 18 marzo 2019.
Commenta con Facebook