La senatrice uscente di Forza Italia, Stefania Craxi, riconfermata nel collegio del Senato uninominale (U03) col 37,69% dei voti quando sono state scrutinate 688 sezioni su 799.
Dopo di lei Pietro Lorefice del M5s col 30,25%. Perde invece lo scontro nel collegio uninominale per la Camera il fratello Vittorio Bobo Craxi, candidato col centrosinistra che ottiene il 15,65% dei voti quando ormai manca poco alla fine. Eletta in questo collegio dovrebbe essere la deputata uscente di Fratelli d’Italia Carolina Varchi che è al 35,31% tallonata da Aldo Penna del M5s col 33,54%.
Colpo di scena a casa Forza Italia. In Parlamento, dopo 28 anni, non ci sarà Stefania Prestigiacomo. La candidata di Forza Italia non potrà sedere tra gli scranni del Senato, a cui aspirava. Candidata al Plurinominale, l’ex Ministro all’Ambiente e alle Pari Opportunità non ce l’ha fatta. Sicuramente un grosso, grosso nome che esce di scena dalla politica italiana, almeno per questa tornata.
Fino a poco meno di due mesi fa, sognava di diventare la prima governatrice della Regione (Sicilia), il suo nome aveva messo d’accordo Lega e Forza Italia, ma è arrivata il (netto) no di Giorgia Meloni e la virata su Renato Schifani.
Dunque, niente candidatura alla presidenza, ma Forza Italia alla fine non le ha garantito nemmeno un collegio sicuro.
Una lunghissima carriera parlamentare quella di Stefania Prestigiacomo, 28 anni ininterrottamente trascorsi tra Roma e Siracusa, sempre in Forza Italia, a partire da quel 1994, quando venne eletta nella Circoscrizione Sicilia 2, due anni dopo (1996) viene rieletta alla Camera stavolta col sistema maggioritario, nel collegio uninominale di Siracusa.
Nel 2001 Berlusconi la nomina ministro per le Pari opportunità, incarico mantenuto fino al 2006, diventando ad appena 34 anni uno dei ministri più giovani della Repubblica italiana e promuovendo diverse leggi e battaglie sui diritti delle donne.
Nel 2008 viene ricandidata ed eletta e Berlusconi la “premia” nuovamente nominandola ministro dell’Ambiente (fino al 2011). In questi ultimi mesi di legislatura si è invece spesa parecchio sia per la semplificazione dell’iter per l’istituzione del nuovo ospedale di Siracusa, sia con il provvedimento “salva – Isab” per garantire la continuità produttiva dell’azienda e di tutto il polo industriale.