Si è svolta stamattina presso i locali del Dipartimento Lavoro l’assemblea del personale che da giorni è in stato di agitazione perché l’ipotesi di Contratto sottoscritto all’Aran Sicilia, dopo 13 anni di attesa, non ha previsto il riconoscimento delle mansioni superiori svolte dalla maggioranza degli addetti al settore.
Il Siad, nell’illustrare l’ipotesi di Contratto che purtroppo non restituisce dignità a tutti quei dipendenti mortificati da anni di lavoro demansionato, ha dato voce ai dipendenti che, nella generalità, hanno denunciato lo sfruttamento delle loro professionalità dietro pagamento di una retribuzione non corrispondente alle prestazioni rese.
In particolare, si deve evidenziare che la totale partecipazione alla manifestazione degli addetti allo sportello del Centro per l’Impiego (tutti di Categoria A e B), ha creato difficoltà e rallentamenti nello svolgimento del servizio, che è stato comunque garantito da unità di personale di categoria C e D, fatte arrivare dagli uffici periferici.
Dai numerosi interventi dei dipendenti del Dipartimento, del CPI e dell’Ispettorato del Lavoro, è emerso che gli stessi non sono più disposti, dopo anni di promesse politiche e sindacali non mantenute, a garantire i servizi senza avere corrisposta la giusta retribuzione correlata alle mansioni effettivamente svolte.
In tal senso, infatti, molti dipendenti hanno già dato mandato al Siad, per notificare all’Amministrazione un atto di diffida con la quale gli stessi chiedono il pagamento delle differenze retributive spettanti, per le prestazioni effettivamente rese nel corso degli ultimi 5 anni.
Il Siad, nell’invitare il Governo a smettere di sottovalutare il problema, rappresenta che lo stato di agitazione si sta espandendo in tutte le province e, tra qualche giorno, potrebbe determinare l’interruzione dei servizi relativi all’avvio del Progetto Garanzia Giovani 2 e del Reddito di Cittadinanza.
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