Dopo la notizia di ieri che vede il porto di Palermo pronto per ospitare i lavori di allungamento di una parte del molo per consentire l’attracco di navi da crociera più grandi, arriva un’altra novità positiva. “A breve sarà pronto il progetto esecutivo per la realizzazione del bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate”. Lo ha fatto sapere ai sindacati l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale.
“Oggi durante la riunione il Presidente Pasquale Monti ci ha confermato anche il finanziamento da 75 milioni di euro da parte del governo nazionale. Siamo soddisfatti, vigileremo sui tempi affinché tutto venga realizzato in tempi brevi, senza le lungaggini che nel passato hanno bloccato il progetto di sviluppo di Fincantieri”. Lo hanno reso noto Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl Palermo Trapani e Nino Clemente coordinatore Relazioni industriali Fincantieri per la Fim Cisl.
I sindacati hanno preso parte alla riunione che si è svolta stamani sul progetto del bacino di carenaggio del porto di Palermo tra la Fim Fiom e Uilm e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale.
“Appena sarà pronto il progetto esecutivo l’Autorità tornerà a convocarci per informarci sulla tempistica di esecuzione dell’opera e quali saranno le dimensioni della stessa. Fincantieri parteciperà con un investimento, ci auguriamo quindi che il progetto possa effettivamente potenziare la capacità produttiva del cantiere navale palermitano e il personale impegnato sia dell’azienda stessa sia dell’indotto”. Nobile e Clemente concludono “bisogna far tornare il cantiere un sito dedito alla costruzione di navi, da tempo chiediamo e speriamo in un rilancio che garantisca ai lavoratori un futuro più produttivo, bisogna realizzare tutte quelle opere che possano rendere il cantiere di Palermo davvero competitivo a livello internazionale”.
Sulla vicenda interviene anche Nadia Spallitta, candidata alle elezioni per il Parlamento Europeo con Europa Verde secondo cui “Elettrificare le banchìne del porto grazie ad energia pulita con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti delle navi che stazionano. La soluzione più adatta ad evitare sprechi di combustibile ad alto impatto ambientale, ma anche e soprattutto a salvaguardare la salute dei cittadini”.
“Il progetto annunciato di una nuova struttura alla fine del molo Vittorio Veneto che permetterà l’attracco di imbarcazioni più lunghe nel nostro porto – prosegue la Spallitta – ci può fare piacere solo se teso a portare benefici al nostro territorio. Ciò, però, può avvenire solamente se si dotino le banchine di una rete elettrica, alimentata da energie rinnovabili a cui le navi ormeggiate possano collegarsi per alimentare i loro generatori. In tal modo si eviterebbe che i motori dei cosiddetti giganti del mare continuino a restare in funzione per tutto il tempo in cui facciano sosta nel nostro porto, sprecando carburante altamente inquinante. Un modo per contenere anche l’inquinamento acustico conseguente”.