Presidio stamane dei dipendenti della Reset negli uffici di via Catania a Palermo, dove ha sede la Presidenza della società partecipata del Comune.
A motivare la protesta, le gravi condizioni economiche dell’azienda, nonostante sia nata nel 2015 dalle ceneri dell’ex Gesip.
I dipendenti, che sono 1466, chiedono di incontrare il presidente di Reset, l’ingegnere Antonio Perniciaro per esporre le proprie richieste.
Rita Tranchina, rsa Fisascat Cisl per Reset spiega: “Abbiamo buoni motivi per ritenere che ci sia un atto una malagestione di Reset. C’è gente che in barba ad ogni regola ha dovuto fare 150 ore di straordinario al mese. Sappiamo che il consiglio comunale ha stanziato dei soldi che non sono mai arrivati, e in compenso il presidente ha preso iniziative per limitare i costi, come quella di far prendere forzatamente le ex festività ai dipendenti. Inoltre Reset non riesce a versare le rate del Tfr, al momento ne ha ben 7 arretrate”.
I soldi stanziati in bilancio comunale per Reset sembrerebbe che non siano sufficienti a garantire la copertura economica per il 2017. Ancora Rita Tranchina, in rappresentanza dei sindacati, racconta: “Nel dicembre 2014 abbiamo firmato un accordo con il Comune che avrebbe portato all’incremento di 3 milioni per ogni anno in modo da fare tornare i dipendenti al full time. Tutto ciò non è avvenuto”.
Al termine della protesta in via Catania l’azienda ha convocato un incontro per affrontare i temi posti dai lavoratori per lunedì 30 ottobre alle 10 nei locali della presidenza Reset
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