Tutto è immobile, quasi immutabile. Ciò che non funzionava prima, continua a non andare ora. E ad essere in uno stato di abbandono. Le condizioni dello stadio Renzo Barbera continuano a preoccupare. Se la dovessimo porre sul piano di quella che in inglese verrebbe definita come user experience (ovvero l’impressione che il cliente ha utilizzando il prodotto) rasenterebbe la mediocrità. E forse il giudizio potrebbe anche essere generoso.
In cinque mesi non è cambiato molto
A cinque mesi di distanza dal nostro ultimo reportage sull’impianto di viale del Fante, è cambiato davvero poco. I bagni dello stadio continuano ad essere poco fruibili, a volte al buio o senza acqua. Le scale rimangono in attesa di lavori di manutenzione ancora non arrivati. Ma, soprattutto, a preoccupare è lo stato fatiscente degli elementi architettonici. Nelle scorse settimane infatti, alcuni tifosi hanno lamentato la presenza di calcinacci in alcune aree della Curva Nord e della Curva Sud. Con un potenziale rischio per le persone.
Ieri le infiltrazioni nell’area bagni della Curva Nord
Fatto confermato anche dal nastro bicolore che, ieri pomeriggio, alcuni appassionati rosanero durante Palermo-Brescia, recupero della seconda giornata di serie B, si sono ritrovati nell’area dei bagni del cuore del tifo organizzato. Ma se di acqua a volte nei bagni non se ne trova, non c’è bisogno di andare lontano per trovarla. Anzi, a volte, cade direttamente in testa. Come avvenuto ieri quando alcuni supporters palermitani hanno visto colare acqua dalla copertura interna della Curva Nord. Ciò a diverse ore di distanza dalle ultime piogge che hanno colpito il capoluogo siciliano.
Un problema che non riguarda un singolo settore ma bensì la quasi totalità dello stadio. Anche la centralissima tribuna stampa dove, in alcuni match interni che si sono disputati nei giorni di pioggia, alcuni colleghi hanno dovuto lavorare con l’acqua che gli colava sopra la testa. A volte è anche capitato che avesse smesso di piovere da ore per poi assistere al gocciolamento in tribuna stampa col paradosso che in una zona coperta dell’impianto c’era il pericolo di bagnarsi mentre nei restanti settori i tifosi erano all’asciutto.
Finanziati lavori marginali, impianto continua ad essere vetusto
Nell’anno del ritorno dei grandi eventi nell’impianto di viale del Fante, le cose continuano a non andare. Al netto del finanziamento di alcuni lavori marginali, come il montaggio dei nuovi tornelli con riconoscimento elettronico, lo stato della struttura è certamente rivedibile. E se qualche mese fa ci chiedevamo il perché lo storico impianto palermitano non fosse rientrato nella lista della Figc nella candidatura per ospitare le partite dell’Europeo di calcio 2032, dopo i due concerti tenuti a giugno da Vasco Rossi sono arrivate alcune risposte. E non quelle che gli appassionati (e non solo) aspettassero. Cinque giorni dopo le esibizioni del rocker modenese, infatti, il Renzo Barbera si mostrava in condizioni post-apocalittiche. Tubi dell’acqua che perdevano, rifiuti di ogni genere ovunque e problemi di sicurezza evidenti. Ma se su alcuni fronti si registrano progressi, su altri la situazione sembra invariata.
“Un cadavere che resuscita ogni giorno”, ma il morto è sempre più morto
Nel giorno dell’esclusione dello stadio Renzo Barbera dalla candidatura dell’Italia ad Euro 2032, l’assessore allo Sport Sabrina Figuccia aveva definito l’impianto come “un cadavere che risuscita ogni giorno”. Duole constatare che purtroppo l’operazione di resurrezione non è stata nemmeno lontanamente avviata. Nonostante la disponibilità del Palermo calcio infatti, dal Comune non sembrano esserci particolari novità sul fronte della convenzione sull’impianto di viale del Fante. Struttura che il Palermo, con ogni probabilità, pagherà il doppio rispetto a quanto avvenuto fino allo scorso anno. Con il venire meno delle agevolazioni instaurate durante il periodo Covid, il canone d’affitto del Barbera salirà intorno ai 350.000 euro all’anno. Di solito si dice: quello che paghi mangi. Ma il rapporto qualità-prezzo oggi sembra decisamente sproporzionato.
Interrogativi sul futuro dello stadio
Stante così le condizioni dello stadio, alcune domande sorgono spontanee. Quando sarà avviato un percorso di ristrutturazione complessivo dello stadio? Quando verranno fatti gli interventi di manutenzione straordinaria? Per quanto tempo ancora i tifosi saranno costretti a stare allo stadio con l’ombrello durante le partite in casa nelle giornate di pioggia? Interrogativi a cui speriamo l’Amministrazione dia un risposta, così come sul fronte degli incassi dettati dal concerto di Vasco Rossi. Un introito che il Palermo calcio ha riconosciuto al Comune di Palermo in qualità di ente proprietario. Circa 170.000 euro che, si era detto, l’Amministrazione avrebbe dovuto spendere sull’impianto di viale del Fante, ma di cui ad oggi non ci sono notizie. Nel mentre i tifosi aspettano, ma lo stadio rimane una cattedrale nel deserto… che fa acqua, invecchia ogni giorno di più e rimane in attesa di un segno divino con il quale potere risorgere.
Insomma, 101 anni e sentirli tutti. Dannatamente tutti, con un glorioso passato alle spalle (partite dei Mondiali di Italia 90 docet) ma con un futuro nebuloso nel quale ad aprile scorso si è vissuta l’esclusione dal dossier Figc per la candidatura ad Euro 2032 ed il mese scorso la quasi certezza di non rientrare nel lotto perché l’Italia si è unita alla Turchia per la candidatura unica ad ospitare la kermesse continentale. Questo significa che rischiano alcuni impianti che erano nella rosa dei 10 stadi scelti perché le sedi 10 o 12 saranno divise equamente tra le due nazioni che ospiteranno l’Europeo. Ci si chiede quindi? Palermo rientrerebbe ugualmente nel programma di finanziamenti di cui godrebbero le altre città designate come sedi delle partite di Euro 2032?
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