Oggi è un compleanno particolare, lo stadio Renzo Barbera compie 90 anni. Era il 24 gennaio del 1932 quando lo stadio Littorio ospitò per la prima volta i tifosi palermitani. Quel giorno si giocò Palermo-Atalanta, ultima giornata di andata del campionato di serie B, che finì 5-1. In quell’anno arrivò la prima storica promozione dei rosa in serie A.
Da allora è la storica casa del Palermo. Ha visto tante stagioni in massima serie, anche la gloria del calcio europeo, ospitato un girone del Mondiale Italia 90, la disfatta e la rinascita del club di viale del Fante. Migliaia di battaglie storiche che alimentarono la leggenda del Fortino rosanero ai tempi in cui lo stadio era chiamato semplicemente La Favorita, in ossequio all’immediata vicinanza col polmone verde della città.
Dal Littorio al Marrone
Nel 1932 lo stadio si chiamò Littorio ed all’epoca non aveva posti di curva. La capienza era di 20mila spettatori circa nei settori della tribuna coperta e gradinata (che oggi viene chiamata Tribuna Montepellegrino). Nel 1937 l’impianto venne intitolato a Michele Marrone, ex calciatore del Palermo, morto a 31 anni nella guerra civile spagnola.
La Favorita e la prima grande ristrutturazione
La Favorita è probabilmente il nome più famoso dello stadio e qualche volta viene ancora chiamato così. Assunse questa denominazione nel secondo dopoguerra. Nel 1948 vi fu la prima grande ristrutturazione. Venne tolta la pista di atletica leggera e vennero costruite le due curve. La capienza arrivò a 41.595 spettatori così suddivisi: 30mila tra le due curve, 8mila in gradinata e 3.595 in tribuna.
Le ristrutturazioni ed i Mondiali di Italia 90
Nel 1984 venne realizzata la seconda grande ristrutturazione dell’impianto. Venne aggiunto il secondo anello attorno alle curve ed alla gradinata. La capienza arrivò a quasi 50.000 spettatori. Il tutto esaurito si registrò nella stagione 1984-85 in serie C1 nel big match del girone B tra il Palermo ed il Messina. La squadra allenata da allora Tom Rosati vinse 1-0 nel big match della 13ma giornata di ritorno. In quella stagione i rosanero festeggiarono il ritorno tra i cadetti giungendo al secondo, a pari punti tuttavia, col Catanzaro e con due lunghezze di vantaggio proprio sui peloritani.
Nel 1986 lo stadio venne scelto per ospitare un girone del Mondiale del 1990. Anche questa rivoluzionò l’impianto. I lavori partirono dalle fondamenta. Al termine delle opere la capienza dello stadio venne ridotta a 37mila posti a sedere. Un passo fondamentale per rispondere alle norme vigenti per la sicurezza ed agibilità dello stadio.
Questo lungo periodo di ristrutturazione, iniziato dopo la finale di andata di Coppa Italia di C tra Palermo e Monza della stagione 1987-88, costrinse il Palermo, neopromosso in C1, a giocare le partite casalinghe al Provinciale di Trapani per le stagioni 1988-89 e 1989-90. In quelle occasioni i rosa sfiorarono da neopromossi il salto in cadetteria e nell’annata successiva si fermarono al quinto posto.
La tragedia del 30 agosto 1989
Il 30 agosto del 1989, a meno di un anno dall’inizio dei mondiali, si consumò una tragedia. Cinque operai persero la vita in un crollo. A perenne memoria delle vittime, una targa all’interno dello stadio. Quel grave incidente mise a rischio la sede di Palermo per la rassegna iridata. Si parlò anche di Lecce (col Via Del Mare) in lizza per una eventuale sostituzione. I lavori ripresero e l’impianto fu portato a termine. Il 30 maggio 1990, lo stadio venne inaugurato, con la presenza del cardinale Pappalardo, per la finale di Coppa Italia tra il Palermo e la Lucchese, vinta ai rigori dai toscani.
Il girone F dei Mondiali con Olanda, Irlanda ed Egitto
Pochi giorni dopo, La Favorita, che Herman Neugerger, capo organizzatore dei Mondiali definì “Un piccolo gioello”, ospitò – unitamente al Sant’Elia di Cagliari – le partite del girone F della kermesse iridata. Si giocarono le sfide tra Olanda ed Egitto (1-1), Irlanda-Egitto (0-0) ed Irlanda-Olanda 1-1. Del girone faceva parte anche l’Inghilterra che giocò i suoi match a Cagliari.
Stadio Renzo Barbera
Il 20 maggio del 2002 se ne va il presidentissimo, Renzo Barbera, uomo amato che ha dato molto al mondo del calcio ed al suo Palermo. Il nome dell’impianto cambia in suo onore. Dal 18 settembre di quell’anno, lo stadio si chiama ufficialmente Renzo Barbera.
Da li in poi, con la gestione Zamparini, arriveranno i più importanti successi della squadra. Il Palermo torna in A al termine della stagione 2003-04 e, dopo un campionato strepitoso, partecipa nel 2005-06 per la prima volta alla Coppa Uefa. Per l’occasione, una nuova rivisitazione con l’aggiunta della “Gabbia”, ovvero il settore ospiti ricavato tra la curva Sud e la tribuna Montepellegrino di 2.500 posti.
Nel 2006 vennero costruiti i tornelli. Quattro anni dopo, inoltre, vennero installati pure due maxi-schermi (uno in curva Nord, l’altro nella Sud).
Il Palermo Museum per i 120 anni del club rosanero
Lo stadio Renzo Barbera è anche sede del Palermo Museum che venne aperto l’1 novembre del 1920, nel 120° anniversario della fondazione del Palermo.
Permette un viaggio nella storia del club rosanero, attraverso maglie, cimeli, memorabilia, foto, giornali, contenuti audiovisivi, opere d’arte, esperienze interattive altamente tecnologiche e altro ancora.
Nel museo, anche un’area speciale dedicata alla Hall of fame rosanero: una selezione degli 11 giocatori + 1 allenatore giudicati dai tifosi i più rappresentativi della storia del Palermo.
L’esordio della Nazionale a Palermo
Il rapporto tra la Nazionale e Palermo iniziò il 28 dicembre del 1952 e gli Azzurri ospitarono la Svizzera per la Coppa Internazionale, competizione continentale che fu vinta tre volte dall’Italia e che fu antesignana dell’attuale Campionato Europeo. La sfida finì 2-0 con reti di Pandolfini e Frignani.
Azzurri ko solo una volta al Barbera
La Nazionale nella sua storia ha giocato altre 14 volte nell’impianto palermitano. Ma tornò dopo quella sfida tornò a Palermo dopo ben 38 anni per l’amichevole post mondiali Italia 90 con l’Olanda, finita 1-0 con rete di Roberto Baggio.
Da li in poi, gli appuntamenti con la selezione nazionale si sono moltiplicati. Nel marzo del 1993 ci fu il 6-1 degli Azzurri di Sacchi a Malta durante le qualificazioni ai mondiali Usa 94. L’unica sconfitta nell’impianto palermitano l’anno dopo, durante le qualificazioni agli Europei d’Inghilterra, con la Croazia per 2-1.
Da allora 10 vittorie ed un pareggio, il 2-2 in amichevole con la Repubblica Ceca nel febbraio 2004. Sempre in quell’anno, ma a settembre, l’Italia di Lippi iniziò il suo cammino verso i Mondiali 2006 che poi avrebbe vinto in Germania. La corsa iniziò con un 2-1 alla Norvegia e, sempre in quelle qualificazioni ma ad ottobre 2005, la nazionale giocò ancora nel capoluogo siciliano la sfida con la Slovenia vinta per 1-0.
Delle dieci vittorie anche l’ultima, quella da record, per 9-1 alla malcapitata Armenia il 18 novembre 2019. Poi l’Italia vincerà due anni dopo il suo secondo Europeo nella storia.
Il 24 marzo la sfida alla Macedonia del Nord
Per rimanere in tema Azzurro, la Figc ha scelto Palermo per dare il primo assalto alla qualificazione ai Mondiali 2022 del Qatar. Il 24 marzo lo stadio ospiterà la sfida di “semifinale” dei play off tra Italia e Macedonia del Nord. L’impianto è comunque considerato un totem.
Le Azzurre al Barbera
Palermo ha ospitato anche quattro partite della nazionale femminile. La prima il 6 giugno del 1971 in amichevole con l’Austria finita 6-0. Le altre tre sono in tempi più recenti: Italia-Portogallo 3-0 (18 giugno 2000), Italia-Bosnia 2-0 (8 ottobre 2019) e la recente sfida con la Svizzera, persa 2-1 il 26 novembre del 2021.
La Super Coppa Uefa tra Juventus e Psg
Il 5 febbraio del 1997 lo stadio venne scelto dalla Uefa per ospitare la Super Coppa tra la Juventus, vincitrice della Champions League ed il Paris Saint Germain, che conquistò la Coppa delle Coppe. Il successo dei bianconeri di Lippi per 3-1 mandò in visibilio i moltissimi tifosi bianconeri della Sicilia. Al match assistettero 35.000 spettatori.
L’amichevole con l’Atletico Mineiro…
Il 19 agosto 1987, il Palermo del nuovo corso societario condotto dal presidente Salvino Lagumina fece il suo ritorno alla Favorita. L’amichevole con l’Atletico Mineiro, blasonata formazione brasiliana, richiamò allo stadio oltre 40.000 spettatori. Vinsero i brasiliani 2-1, ma al momentaneo pareggio di Santino Nuccio, un palermitano, lo stadio esplose letteralmente. Dopo l’amaro fallimento del 1986 che cancellò la società rosanero dal professionismo, il calcio era tornato in città.
… e quella con l’Ajax
Il 19 maggio del 1988, con la promozione in serie C1 già certa, si gioca un’amichevole internazionale di lusso. Arriva a La Favorita nientedimeno che l’Ajax, in quella stagione secondo in Eredivisie, finalista in Coppa Coppe e, notoriamente, uno dei club più blasonati d’Europa. È una delle ultime partite nello stadio poco prima che iniziassero i lavori per la ristrutturazione in vista di Italia 90. La gradinata è già uno scheletro. Succede l’incomprensibile, l’imponderabile. Finisce 4-0… per il Palermo con tripletta di Maurizio D’Este e gol di Giampiero Pocetta. L’Ajax scende in campo con diversi titolari, tra questi Stanley Menzo ed un giovanissimo Dennis Bergkamp (già a segno 5 volte in campionato in quell’annata), e ne prende 4.
Nemmeno il Real Madrid espugnò il fortino della Favorita
Nell’estate del 1991 il Palermo prepara la serie B, categoria alla quale ritorna dopo a 5 anni dalla radiazione che costrinse il club di viale del Fante a ricominciare dalla C2. Per festeggiare la cadetteria, un’amichevole importante col Real Madrid. Non c’è una vittoria clamorosa ma il pareggio per 1-1 fa contento il pubblico della Favorita. Segna Lunerti ma alla festa partecipa anche il Barone Franco Causio che per quell’occasione giocò qualche minuto in maglia rosanero. Per lui, che oltre 20 anni prima aveva giocato a Palermo e che si era ritirato tre anni prima nelle fila della Triestina, ritmi lenti e compassati, ma lo stesso tocco di palla divino.
Promozione in B e Coppa Italia di C del 1993
Nella ultracentenaria storia del Palermo, l’accoppiata campionato-Coppa Italia non è un evento che capiti spesso. È successo, in serie C, nella stagione 1992-1993. Alla Favorita il Palermo festeggio il ritorno in serie B vincendo quasi a mani basse un campionato durissimo ai danni di avversari come Perugia ed Acireale. E festeggiò la sua prima – e finora unica – Coppa Italia, sia pure di serie C. Il 13 giugno 1993 i tifosi che gremirono lo stadio si goderono uno dei rari giri di campo con una coppa listata rosanero dopo l’1-1 col Como (Battaglia per i rosa e Pedone) che sugellava il 2-0 esterno della squadra di Orazi (segnarono i trascinatori Buoncammino e Cecconi) ai danni dei lariani. In curva Nord i cori “Dai comasco non ti inca… l’importante è partecipare” e le vendite delle magliette con la scritta “Stavota è a mia” (Stavolta è mia, in riferimento alla conquista del trofeo sfuggito in precedenza diverse volte in finale anche a livello di Coppa Italia maggiore).
Il ritorno in serie A con oltre quasi 33.000 abbonati
Dopo aver vinto il campionato di serie B nella stagione 2003-04, lo stadio Renzo Barbera, vede il ritorno dopo 31 anni del Palermo in massima serie. La campagna abbonamenti porta 32.847 tessere stagionali. Un record che non si ripeterà mai più. Nemmeno nella stagione successiva che coincise con l’esordio in Europa del Palermo grazie all’altrettanto storico sesto posto.
Ogni sfida, dal Siena alla Lazio vedrà praticamente il tutto esaurito con una media di quasi 34.000 spettatori.
Mille partite in A ed ultima in casa in massima serie
Il 17 ottobre del 2016, in una stagione fallimentare, l’ultima in massima serie dei rosa, il Palermo ospitò il Torino per la sua millesima partita in serie A. Finì 1-4 per il Toro, probabilmente colpa del gol a freddo di Covev. Poi segnarono Ljiaijc due volte, Benassi e Baselli. I rosa scesero in B col penultimo posto. L’ultima gara in serie A, è datata 28 maggio 2017: il Palermo vince 2-1 al Barbera sull’Empoli con le reti di Nestorovski e Bruno Henrique.
La R ripristinata a fine novembre
Per qualche settimana la scritta Renzo Barbera che campeggia all’esterno dello Stadio fu “orfana” della R di Renzo. Si leggeva – non tra poche ironie e citazioni cinematografiche – “Enzo Barbera”. Alla vigilia della sfida della Nazionale femminile con la Svizzera del 26 novembre, la R venne ripristinata grazie ad un intervento del Comune, proprietario dell’impianto.
Un lavoro che mise la parola fine a tre mesi di domande sulla scritta dedicata allo storico presidente del Palermo. Quesiti posti soprattutto dai tifosi rosanero che sono tornati di recente a popolare gli spalti dello stadio.
Ed i fondi PNRR
I fondi del PNRR per ristrutturare lo stadio comunale Renzo Barbera. Nel futuro dell’impianto palermitano c’è questa prospettiva. Se ne è discusso ad inizio dicembre del 2021 in un incontro tra il presidente del Palermo Dario Mirri e il sindaco Leoluca Orlando. Presente al confronto anche il presidente della Serie C Francesco Ghirelli. Una occasione per parlare di un importante impianto del capoluogo siciliano e del Sud Italia. Gli ultimi lavori effettuati risalgono all’era Zamparini e, anche alla luce dell’importanza strategica anche in chiave Nazionale, gli interventi sono quanto mai necessari.
Il PNRR rappresenta quindi un’opportunità. Questo perché attraverso il partenariato pubblico – privato, gli stadi possano essere oggetto di operazioni di riqualificazione e ammodernamento. I protagonisti hanno definito l’incontro come “molto positivo”. Dal confronto, scrive la società rosanero, “è emersa la volontà di collaborare perché lo stadio comunale Barbera possa essere protagonista di un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità, alla nuova centralità urbana, all’inclusione sociale”.
L’accordo con il Comune di Palermo segna dunque un altro passo avanti nel progetto della Lega Pro. Ente che punta a costituire una cabina di regia per lavorare sul PNRR nell’ottica di ripensare gli stadi oltre la loro funzione prettamente agonistica. Lega Pro, Palermo Calcio e Comune si vedranno nei prossimi giorni per un secondo incontro tecnico, alla presenza anche dell’Istituto del Credito Sportivo.
Frank Zappa, i Duran Duran e Frank Sinatra
Non solo calcio alla Favorita-Barbera. Eventi importanti riusciti più o meno bene rimangono nella memoria collettiva. Ci sono anche alcuni grandi concerti ospitati allo stadio di viale del Fante. Vale la pena ricordare alcuni concerti di star e band internazionali.
Quello di Frank Zappa, famoso per essere andato a “schifiu” si tenne il 14 luglio del 1982. Data complicata col Festino che si celebra in città. Il concerto si chiuse dopo appena 40 minuti per degli incidenti che spinsero l’artista di origini italiane (il padre era di Partinico, a finire in netto anticipo.
Alla Favorita suonarono i Duran Duran il 28 maggio 1987 in un periodo in cui la città è senza il calcio perché il Palermo è fallito e riprenderà dalla C2 qualche mese più tardi. Ci fu il pienone e fu la festa.
Pochi giorni dopo, si arriva al 13 giugno, arriva a Palermo Frank Sinatra. The Voice strega il pubblico della Favorita. In quel concerto oltre a lui, si esibirono 32 orchestrali. Lo stadio ospitò 25.000 spettatori, 20mila nelle gradinate, 5mila nelle sedie che riempirono il campo di gioco.
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