Hanno sospeso lo sciopero della fame dopo 13 giorni gli sportellisti che hanno manifestato davanti il dipartimento di viale Trinacria a Palermo. Gli operatori impiegati nei centri di Formazione che affiancavano proprio i centri per l’impiego per indirizzare i giovani verso la formazione professionale e da qui verso un impiego sono senza lavoro.
Hanno ottenuto in Finanziaria un emendamento che li riguarda e da lunedì saranno in presidio all’Ars per seguire l’iter dell’emendamento stesso.
Una di loro, Adriana Vitale, racconta gli sviluppi della protesta.
“Ieri è stata una giornata molto movimentata che ha visto alternarsi momenti di cauto ottimismo a momenti di sconforto. Dopo una mattinata estenuante di attesa abbiamo ricevuto un messaggio del presidente, nel quale parlava della volontà di presentare la nostra norma giudicata buona e fattibile. Dopo poco l’assessore manifesta ancora dubbi sulla fattibilità. Ci precipitiamo in presidenza e parliamo con la vice presidente Mariella Lo Bello, la quale ci assicura che entro le ore venti avrebbero presentato l’emendamento e affida la stesura all’on Maggio.
Nel frattempo la dirigente Antonella Bullara, in linea con le indicazioni politiche dell’assessore, prepara un’ulteriore emendamento. Essendo quest’ultimo non conforme alle nostre richieste e soprattutto preoccupati del fatto che nell’emendamento vengono individuate le risorse statali (risorse che sono state precluse alla Sicilia, risorse sempre negate alla Sicilia e richieste un’infinità di volte), l’on Maggio ha ritenuto opportuno presentare anche quello che è molto più vicino alla nostra proposta che individua le risorse nel fse relative al potenziamento dei CPI, rispettando la stessa ratio della norma e che se non spesi, non solo si perderanno ma sono propedeutici allo sblocco di altri fondi 2014/2020.
In ultima analisi sono stati presentati due emendamenti, uno da parte del governo e l’altro da parte dell’on. Maggio. Il primo Step, dopo fatiche immani e inimmaginabili, è stato superato, adesso bisogna superare il secondo Step, cioè riuscire a far votare la norma più vicina alla nostra, ma nulla toglie che le due possano integrarsi nella fase di discussione in aula. Ovviamente la nostra battaglia continua e sarà spostata all’Ars”.