In Regione resta ancora aperta la partita sulle nomine delle società partecipate anche se quella appena cominciata sembra essere la settimana decisiva per arrivare ai nomi. C’è infatti tempo fino a domani, 10 gennaio, per attuare il cosiddetto spoil system per Schifani e la sua giunta chiamata a cambiare i vertici delle aziende di cui la Regione è la titolare. Passata questa fase, toccherà poi al valzer dei dirigenti generali. Su questo tema sembrerebbe che i partiti possano arrivare a un accordo pacifico. Voci di palazzo però dicono che la situazione anche su questo fronte non sarebbe rosea come potrebbe sembrare e anche in questo caso potrebbe nascere una disputa interna alla maggioranza sui nomi. A pesare saranno le tensioni sorte in seguito alla bufera che ha riguardato le spese folli della Regione, sotto la lente della Corte dei Conti.

La partita delle nomine nelle partecipate in Sicilia

Resta più che aperta alla Regione Siciliana la partita delle nomine nelle partecipate. A stento è stato raggiunto un equilibrio fra i partiti sulla divisione delle aziende da controllare. Il caso più spinoso è quello della Seus, la partecipata che gestisce il 118 con un maxi budget da quasi 130 milioni. È nel mirino di Fratelli d’Italia e il governatore Schifani potrebbe assecondare questa richiesta, ma non sarebbe convinto sul nome proposto dagli uomini di Giorgia Meloni. Si tratta di Ferdinando Croce, giovane ex capo di gabinetto dell’ex assessore Razza. Croce è stato candidato alle Regionali e ciò fa temere a Schifani che su di lui pesi una previsione di legge che gli impedisce di assumere incarichi nel mondo della sanità. Tanto è vero che già quando ci fu da scegliere il nome del commissario per l’ospedale Papardo di Messina, quello di Croce venne scartato.

Lo scontro interno a Fratelli d’Italia

Sulla partecipata che si occupa del 118 il rischio è che si possa perfino giungere ad una spaccatura in Fratelli d’Italia. Se da un canto, l’ala di Musumeci e Razza preme per quella casella, le trattative le stanno conducendo i due segretari regionali, Giampiero Cannella e Salvo Pogliese, che non vanno in quella direzione.

L’assegnazione delle partecipate

La Lega si prenderà la Sas, la più grande partecipata che ha in grembo quasi tutti i precari storici. Forza Italia dovrebbe accaparrarsi. La presidenza a sceglierà Renato Schifani. Il Cas, ha già scelto i propri vertici nei giorni scorsi, Si tratta di Filippo Nasca, già dirigente del Fondo Pensioni, come presidente e Patrizia Valenti, dirigente della Formazione, come consigliere. C’è poi un esterno, l’ingegnere Massimo Brocato. Dal Cas esce così Alessia Trombino, vicinissima a Musumeci, al punto che l’ex presidente l’ha già chiamata con sé a Roma al ministero del Mare.

E le opposizioni insorgono sulle scelte del Cas

Per quanto non definitive, le scelte maturate per il Cas hanno provocato la protesta del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo. “Uno dei 3 componenti risulta rinviato a giudizio per turbativa d’asta al Comune di Falcone, su richiesta del gip di Patti. Si tratta del professionista (Brocato) indicato dall’assemblea del Cas. Suggerisco al presidente della Regione d’intervenire, in autotutela, per salvaguardare la Regione che è comunque il socio di maggioranza dello sgangherato Cas”.

Dirigenti regionali come commissari

In tutti gli altri enti, la giunta nominerà dirigenti regionali come commissari lunedì, che manterranno gli incarichi in qualità di commissari fino a quando non verranno individuati dai partiti i nomi definitivi. Su proposta dell’assessore Luca Sammartino, sono stati nominati solo tre commissari: all’Istituto Vino e Olio Antonio Giannettino, all’Istituto Zootecnico Giovanni Siino, all’Esa Carlo Turiciano. Vito Riggio alla guida di Airgest. Altra nomina da completare è quella dell’Iacp.

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