“Durante l’incontro tenutosi presso l’ispettorato territoriale del lavoro per l’esame congiunto con Ksm, la società di vigilanza privata ha formulato la sua controproposta definendola ulteriormente modulabile e prevedendo la riduzione degli esuberi dichiarati da 516 a 150”.
Lo afferma Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia. La sindacalista spiega che gli esuberi secondo la proposta dell’azienda sono da individuare “con i criteri della volontarietà, del raggiungimento del requisito pensionistico e per il numero residuo con i criteri di legge riconoscendo a questi ultimi il diritto di prelazione per 48 mesi su tutte le società del gruppo ed il diritto al rientro nella sede di origine, la rinunzia per 24 mesi alla quattordicesima mensilità, la riduzione per 24 mesi dei permessi retribuiti a complessive ore 25 (da 140) ed il riconoscimento per 24 mesi di tutte le maggiorazioni ed indennità contrattuali al 50% rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo”.
La Uiltucs ha quindi ritenuto “non accettabile la proposta dell’azienda e ha chiesto che a fronte dei sacrifici richiesti ai lavoratori, seppur temporanei, venga garantito il mantenimento di tutti i posti di lavoro”. La società ha ribadito che a fronte della situazione di crisi già dichiarata non sarebbe stato possibile garantire la totalità dei posti di lavoro ma si è resa disponibile a limare la proposta già formulata.
La Uiltucs a fronte della disponibilità resa dalla società a rivedere la proposta formulata e soltanto a fronte della revoca di tutte le procedure di cambi di appalto in essere e di quelle in itinere non relative a gare pubbliche, ha confermato “la propria volontà alla prosecuzione del confronto”. L’ufficio ha quindi, su richiesta della Uiltucs, proposto un rinvio al 12 luglio.
La Flauto chiarisce quindi che “nel solo ed esclusivo interesse dei lavoratori ed a fronte della disponibilità resa dalla Ksm a rivedere la proposta formulata e ad accettare la richiesta della Uiltucs in ordine alla revoca delle procedure di cambio di appalto in corso, si ritiene che ci possa ancora essere uno spiraglio per trovare soluzioni e garantire l’occupazione riducendo al minimo possibile gli esuberi dichiarati. Il sindacato del No, che non vuole affrontare e governare le problematiche, che non ha il coraggio delle proposte, non soltanto esprime una visione anacronistica ma non risponde alle richieste di tutela dei lavoratori in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo. Non impegnarsi nel tentativo di trovare un’ipotesi di accordo, significa distruggere 516 famiglie senza alcuna prospettiva. Mercoledì al tavolo istituzionale formuleremo la nostra proposta ultimativa che, qualora fosse accettata dalla società, verrà sottoposta alla consultazione dei lavoratori”.
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