Le ‘spese pazze’ fatte dai gruppi parlamentari dell’Ars durante la scorsa legislatura, in taluni casi rappresentano un vero e proprio peculato nonostante la legge non imponga regole ferree nell’uso dei fondi destinati a gruppi.
Ne è convinta la pubblica accusa rappresentata a Palermo dal pm Maurizio Agnello che oggi ha chiesto la condanna per gli ex capigruppo dell’Ars Innocenzo Leontini del Pdl e Cateno De Luca del gruppo misto.
Per loro l’accusa è proprio di peculato nonostante per altri ‘colleghi’ condannati dalla Corte dei Conti a risarcire il danno erariale, la magistratura penale abbia disposto l’archiviazione per assenza di profili proprio di natura penale.
Il processo è uno stralcio del più vasto procedimento che coinvolge altri ex capigruppo. Leontini e De Luca avevano chiesto e ottenuto il rito abbreviato.
Per Leontini sono stati chiesti due anni e due mesi, per De Luca due anni e quattro mesi. Il processo si svolge davanti al gup Riccardo Ricciardi.
Le spese contestate sono quelle relative alla legislatura dal 2008 al 2012. Gli altri capigruppo che hanno scelto il rito ordinario sono Giulia Adamo (Pdl, gruppo misto e Udc), Nunzio Cappadona (Aps, Alleati per la Sicilia), Francesco Musotto (Mpa), Rudy Maira (Udc e Pid), Nicola D’Agostino (Mpa), Marianna Caronia (Mpa e Pid), Paolo Ruggirello (Mpa e gruppo misto), Livio Marrocco (Pdl e Fli), Cataldo Fiorenza (Pd e gruppo misto), Salvo Pogliese (Pdl).
Il prossimo 11 luglio il Gip dovrebbe pronunciarsi sia sulla condanna o sull’assoluzuone dei due ex deputati in abbreviato che il rinvio a giudizio o l’archiviazione per tutti gli altri.
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