Il gup di Palermo Ermelinda Marfia ha assolto Emanuele Campo e Giuseppe Rubino, imputati nel processo sorto in seguito al raid a sfondo razzista ai danni di tre cittadini nigeriani a Ballarò. I due, unici imputati, sono stati assolti in abbreviato.
Come riporta il Giornale di Sicilia, i due erano accusati di triplice tentato omicidio aggravato dall’odio razziale. Il giudice per l’udienza preliminare ha accolto la tesi dei difensori Cosentino, Restivo e Bonsignore e ha respinto la richiesta formulata dall’accusa di 12 anni ciascuno.
Cruciale è stato per giungere all’assoluzione il fatto che le vittime non sarebbero state in grado di riconoscere i loro aggressori. Per questo non vi sarebbe stata l’assoluta certezza che a compiere il raid del al 27 febbraio del 2016 potessero essere stati Campo e Rubino. L’inchiesta nacque da uno stralcio dell’operazione “Maqueda” della Mobile di Palermo che fece luce su presunte richieste estorsive e violenze nei confronti di stranieri nella nona dell’Albergheria. Campo e Rubino sono già stati condannati in primo grado in questo filone.
Il raid si consumò, secondo i pm, in vicolo Vannucci e sarebbe scaturito da un rimprovero dei tre nigeriani a un gruppo di ragazzini palermitani che giocavano a calcio contro il loro portone. I ragazzini chiamarono i parenti e gli amici. Un gruppo di almeno 15 persone armate di spranghe si presentò alla porta dei nigeriani. Qualcuno scardinò il portone e avrebbe cosparso di benzina l’ingresso dell’abitazione e fece partire un incendio. Si salvarono uscendo dalla finestra.
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