Trovata l’auto utilizzata dal commando che ha organizzato la notte trascorsa la sparatoria in via Milano. E’ stata individuata dai carabinieri alla periferia della città. A mettere sulla pista giusta i militari dell’Arma è stata la stessa vittima dell’incursione criminale che ha indicato la via di fuga dell’auto che aveva crivellato la sua con colpi di pistola.
L’episodio inquietante è avvenuto nella notte tra lunedì e ieri a Partinico. E’ accaduto in via Milano intorno alla mezzanotte. Un veicolo si è avvicinato ad una Bmw parcheggiata e ha esploso diversi colpi d’arma da fuoco. I carabinieri stanno indagando. Hanno sentito il proprietario della vettura e acquisito le immagini di videosorveglianza della zona.
Il proprietario del veicolo preso di mira è il figlio del proprietario del panificio che insiste sulla stessa via Milano.
Su richiesta della Procura di Palermo, diretta da Maurizio de Lucia, il gip ha emesso una misura cautelare per tre persone indagate per rissa aggravata e per porto in pubblico di arma da fuoco e sparo in aria.
Si tratta della vicenda accaduta a dicembre, quando durante una lite vennero sparati colpi di pistola in pieno centro. I provvedimenti restrittivi (custodia cautelare in carcere per il primo ed arresti domiciliari per gli altri) nascono dalle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia dei Carabinieri di Palermo Piazza Verdi dopo una vicenda che ha avuto una amplissima eco mediatica sui social media: la rissa e l’uso illegale di armi da sparo sono avvenuti in pieno centro cittadino, in particolare in un’area in cui si concentrano moltissimi locali che animano la. movida serale e notturna cittadina ( via Isidoro la Lumia e le strade limitrofe).
Il fatto accaduto il 10 dicembre scorso davanti a centinaia di avventori di pubblici locali si inserisce “purtroppo – si legge in una nota della Procura – in un momento storico in cui diversi sono stati gli episodi che hanno rischiato di mettere in crisi la sicurezza pubblica nelle strade cittadine, ma in relazione ai quali, come questa volta, forte e immediata è stata la reazione repressiva dello Stato e il dinamismo della Procura e delle Forze dell’Ordine”.
Per la vicenda della rissa scoppiata a dicembre a Palermo, durante la quale sono stati sparati colpi di pistola tra centinaia di giovani in pieno centro e che oggi ha portato a due arresti , ha trovato la prima applicazione il cosiddetto Decreto Caivano che prevede misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
E’ stato infatti contestato agli indagati il neo articolo 421 bis del codice penale che punisce “chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti “. Quello di dicembre è uno dei tanti episodi violenti accaduti in città dove nei mesi scorsi due ispettori della polizia municipale, che si trovavano davanti ad un locale della “Vucciria”, sono stati picchiati e dove un ragazzo è stato ucciso nei bagni di una discoteca. In entrambi i casi i responsabili sono stati arrestati.