Gli sono state notificate due ordinanze di custodia cautelare in carcere oggi ad Alessio Salvo Caruso , il giovane rimasto ferito allo Sperone lo scorso 26 febbraio durante una sparatoria in cui rimase ucciso Giancarlo Romano.

Caruso è rimasto in gravi condizioni per due settimane. Negli ultimi giorni le sue condizioni sono migliorate e nei prossimi giorni potrà essere interrogato dai magistrati che indagano sull’omicidio.

Dall’ultimo blitz scattato proprio il 3 marzo è emerso che Caruso e Romano avrebbero fatto parte della famiglia di Corso dei Mille e che i due avrebbero taglieggiato commercianti, imprenditori, ma anche chi gestisce il giro di scommesse clandestine.

E proprio un debito di 2500 euro con la famiglia Mira, come ricostruito dalla polizia di Stato, che avrebbe scatenato lo scontro finito con l’omicidio e il grave ferimento in via XXVII Maggio.

Il film della sparatoria ricostruito dagli inquirenti

Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno ricostruito tutte le fasi di quella sparatoria grazie alle telecamere di vari esercizi commerciali.

Ecco il film dello scontro a fuoco tra Camillo Mira e Alessio Salvo Caruso, che culminerà mezz’ora dopo nell’omicidio di Romano e nel ferimento dello stesso Caruso, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Buccheri La Ferla. Un regolamento di conti come nel Far West, davanti a tutti, in mezzo alla strada e senza avere alcuno scrupolo di colpire un passante, un innocente.

Il dissidio era nato lo stesso giorno, quando uno dei figli di Camillo Mira, Pietro, viene picchiato: non aveva pagato il pizzo per la sua attività sulle puntate sportive clandestine. Il padre cercava vendetta, come ha documentato la drammatica sequenza del primo agguato, rimasta impressa in un video da cui sono stati estrapolati alcuni impressionanti fotogrammi in cui si vedono due gruppi di persone che si sfidano armi in pugno.

La ricostruzione è stata possibile grazie alle immagini del sistema di sorveglianza installato vicino a un’agenzia di scommesse di corso dei Mille.

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