Aveva l’obbligo di soggiorno dopo essere rimasto coinvolto in un’indagine su un giro di spaccio di droga, Palermitano arrestato di nuovo. L’uomo era stato scarcerato dagli arresti domiciliari lo scorso settembre, dopo essere stato accusato di spaccio di droga. per questo venne sottoposto alla misura di sicurezza della sorveglianza speciale. I carabinieri della sezione radiomobile di Misilmeri hanno arrestato di nuovo un palermitano di 29 anni. Sorpreso a Villabate in auto con altri due giovani, già noti alle forze dell’ordine, in violazione dell’obbligo di soggiorno a Palermo.
Nel corso di un controllo al giovane sono stati trovati un coltello e alcuni grammi di hashish. Anche gli altri due avevano due coltelli. Il conducente del mezzo trasportava un coltello a punta con lama in ceramica nel vano porta oggetti del veicolo. L’accompagnatore, all’interno del borsello, portava un coltello a serramanico.
I due, un 30 enne e un 33 enne, sono stati denunciati per porto abusivo di armi e di oggetti atti ad offendere. Il gip ha convalidato l’arresto e riconfermava la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
Non è certo questo il primo caso di violazione delle misure si sorveglianza speciale. Clamoroso l’episodio legato a Gioacchino Mineo, detto Gino, 68 anni, residente a Santa Flavia, coinvolto nelle storie di mafia ed estorsioni a Bagheria. Sottoposto a sorveglianza speciale, dopo aver scontato due condanne per associazione mafiosa, venne nuovamente arrestato dai carabinieri. L’accusa fu quella di aver violato le prescrizioni imposte dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, cioè l’obbligo di soggiorno. Mineo in quell’occasione riferì ai carabinieri di essersi recato a Bagheria dal veterinario. Il suo cane stava molto male. Venne ugualmente arrestato su disposizione del pm Carmela Romano. Mineo durante la carcerazione di sarebbe “redento”, prendendo le distanze da quella figura di mafioso che era emersa nel corso degli anni Novanta.