“Non si doveva dimettere la Marini da Presidente della Regione e non si deve dimettere Siri da Sottosegretario di Stato. Gli avvisi di garanzia non sono condanne. Spiegatelo a Salvini, avvoltoio in Umbria e a Di Maio, forcaiolo a corrente alternata”. Commenta così su Twitter il senatore Davide Faraone le ultime vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti i vertici della politica Umbra e il sottosegretario ai trasporti Siri.

Il sottosegretario ai Trasporti è indagato per corruzione dalla Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta nata a Palermo. Secondo l’accusa sarebbe stata di 30mila euro la mazzetta intascata dal sottosegretario ai Trasporti della Lega per introdurre una norma nel Def che avrebbe favorito alcuni imprenditori nel campo delle energie rinnovabili. L’indagine è una costola di un’altra indagine nata a Palermo su un imprenditore dell’eolico, Vito Nicastri, ritenuto vicino a Cosa nostra.

 

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