“La legge per il sostegno all’editoria è in Gazzetta Ufficiale, e per questo esprimiamo tutto il nostro plauso. Ora si apre la fase più delicata: è fondamentale che i fondi siano vincolati a obiettivi di rilancio e di sviluppo delle imprese siciliane o che abbiano indubbio radicamento e tradizione in Sicilia, e che garantiscano l’occupazione dei lavoratori nelle imprese siciliane”. Lo dice Sicindustria, attraverso la sezione Comunicazione di Palermo. Gli industriali siciliani lanciano un appello chiedendo “presupposti e parametri oggettivi per la redistribuzione dei fondi sull’editoria”.
Sicilindustria elenca i requisiti necessari per non vanificare l’impegno e lo sforzo fin qui sostenuti dalla Regione Siciliana. “I fondi devono avere l’obiettivo di creare sviluppo – dice in una nota – E dunque la concessione delle risorse deve essere ancorata ad alcuni criteri fondamentali come: fatturato, numero di dipendenti, insediamento pluriennale nel territorio siciliano. E soprattutto, bisogna evitare il rischio di distribuzione a pioggia di tante briciole. No alla parcellizzazione”.
Dovrebbe valere il principio della territorialità secondo Sicindustria. “È un bene che la Regione dia fondi alle imprese, ma devono essere le imprese siciliane o radicate da anni nel territorio dell’Isola e devono dare occupazione a lavoratori siciliani. Si creino quindi le condizioni per un reale rilancio della Sicilia. Alla territorialità è necessario che si abbini anche il principio della storicità, l’azienda deve avere una tradizione locale. Bisogna cioè scongiurare il rischio di operazioni meramente speculative”.
E ancora, gli investimenti secondo gli industriali, dovrebbero essere realmente rivolti alla crescita e dunque “devono essere vincolati a obiettivi di trasformazione e innovazione digitale, al consolidamento delle strutture e al mantenimento dei livelli occupazionali. Solo così il grande impregno finora manifestato dalla Regione non sarà vano”.
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