“I servizi fondamentali di pubblica istruzione, dei settori sociale e socio-sanitario e di sicurezza locale non rientrino nei vincoli del patto di stabilità e siano coperti da risorse statali di altra natura non derivanti da tassazione specifica. Qualora il governo italiano non dovesse ottenere una deroga al patto di stabilità che contempli i punto su citato in sede europea, i sindaci chiedano che gli importi richiesti dallo stato centrale con le tasse vengano sostituiti da analoghi tagli dalla spesa pubblica improduttiva statale e riduzione degli sprechi, in modo da non vessare ulteriormente i Comuni”.
Lo chiede un Ordine del giorno allegato alla delibera sugli interventi abitativi approvato da Sala delle Lapidi, su proposta della Consigliera Comunale Federica Aluzzo, e sottoscritto dal Capogruppo Mov139 Aurelio Scavone, dal Capogruppo Comitati Civici Filippo Occhipinti e dal consigliere Massimo Pullara, nel quale, fra l’altro si chiede anche un intervento diretto e urgente dell’Anci Nazionale nei confronti della Regione siciliana per la crisi istituzionale che sta attraversando la Regione stessa, anche alla luce della mancata erogazione delle risorse finanziare destinate ai Comuni, molti dei quali a rischio dissesto.
“Il Governo nazionale – sottolinea Federica Aluzzo – in continuità con la linea iniziata dal governo Monti, sta massacrando i Comuni italiani, tagliando trasferimenti e costringendoli a compensare con una crescente fiscalità locale operando una reale mortificazione delle autonomie locali. (Vedi la drastica riduzione del Fondo Nazionale per le politiche sociali: rispetto al 2008 il fondo ha subito un taglio complessivo di quasi l’80%, mentre la quota destinata a regioni ed enti locali ha subito una riduzione del 58%). Il Sindaco Orlando nella qualità di Presidente dell’Anci Sicilia ha già iniziato un’interlocuzione con l’Anci Nazionale ed il Governo nazionale”. “Quest’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale – aggiunge – vuole dare quindi un sostegno alla sua azione e non è un caso che sia stato allegato a un’importante delibera del settore sociale come quella riguardante gli interventi abitativi”.
“È sotto gli occhi di tutti – prosegue – come la povertà stia colpendo anche i ceti sociali medi, come persone che improvvisamente perdono il lavoro si trovano in difficoltà anche per pagare un affitto o un mutuo rischiando di perdere la casa, come i giovani stiano siciliani stiano emigrando, non per scelta ma per necessità. Non si può quindi accettare che il Comune sia messo in difficoltà da politiche assurde di austerità volute dall’UE che costringono a ridurre le risorse anche per il settore sociale. Quando invece sappiamo che in nome della lotta al terrorismo si è data la possibilità ai governi di derogare al Patto di stabilità non inserendo nel conteggio del deficit le spese per la sicurezza, tra cui l’acquisto di armi per le guerre. Credo che sia ancora più urgente derogare al patto di stabilità per le spese relative ai servizi sociali, fondamentali per il contrasto alle diseguaglianze e all’esclusione sociale di cui il terrorismo si nutre per diffondere i suoi messaggi di odio”.
Siamo stufi inoltre di dover compensare la mancanza di trasferimenti di risorse da parte dello Stato e della Regione per garantire i servizi essenziali attraverso le tasse riscosse dai cittadini. Motivo per cui si chiede al Governo nazionale di trovare le risorse necessarie, evitando ai Comuni così di giocare il ruolo scomodo di esattori di imposte invece che essere erogatori di servizi. Ultimamente il Governo ha chiesto all’UE maggiore flessibilità, senza successo. Ma la frase “non c’è alternativa” vuole portare alla rassegnazione dei popoli ed è inaccettabile. Un’Europa diversa, più umana che pensi alle persone più del business delle guerre è possibile. E se l’UE dimostra di non saper essere tale, almeno lo dimostri l’Italia trovando le risorse attraverso altre manovre interne come i tagli ai veri sprechi (non alle cure per i malati di Sla) e restituendo ai Comuni e ai cittadini la dignità che gli è stata rubata. Più fondi per i poveri, per i disabili, per le scuole, per la cultura e meno per le guerre; questo è il senso dell’Ordine del Giorno che ho presentato – conclude – cercando di dare voce al disagio di tutti i cittadini, in particolar modo, dei più deboli rivendicando il rispetto dei Diritti e della Intangibilità della Dignità umana sanciti nella Carta di Nizza”,