“Contro la corruzione il governo sarà inflessibile”. È questa la reazione del neo governatore siciliano Renato Schifani in seguito al secondo troncone dell’inchiesta Sorella Sanità che questa mattina ha portato all’arresto di 5 persone. Sono in tutto 10 gli indagati nell’inchiesta della Guardia di Finanza che ha disvelato, ancora una volta, un fitto sistema di corruzione e mala gestio della sanità dell’isola.
Ora Schifani annuncia trasparenza e responsabilità.
“Il mio governo sarà inflessibile sull’applicazione del principio della massima trasparenza e della massima responsabilità. Se vi sono soggetti che tendono a delinquere, spacciandosi per tutori della legalità, prima o poi pagheranno. Noi saremo molto rigorosi nella selezione preventiva dei futuri direttori generali, non solo sotto il profilo della moralità, dell’affidabilità, ma anche della qualità professionale, di come hanno operato in passato. La corruzione è un male che dobbiamo combattere”. Queste le parole del governatore, in riferimento all’inchiesta giudiziaria sugli appalti nella sanità.
Il blitz di questa mattina
I finanzieri di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 10 persone, una finita in carcere, 4 ai domiciliari e 5 destinatari di obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria nell’ambito di una indagine su un giro di tangenti per centinaia di migliaia di euro e gare truccate per 700 milioni in alcune aziende sanitarie siciliane. Per tre è stata disposta la misura interdittiva di un anno. Gli indagati sono accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro di oltre 700mila euro che sarebbe il prezzo della corruzione, e, a carico di 3 società, il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per un anno.
Schifani annuncia organismo di controllo sui fondi del Prr
“Come ho già detto in campagna elettorale, appena avrò gli assessori – ha aggiunto il presidente – insedieremo un organismo di tre soggetti che, probabilmente a titolo gratuito, vigileranno sui flussi di denaro del Pnrr. Questo gruppo di lavoro sarà composto da altissimi esponenti delle istituzioni in pensione, i quali avranno funzioni di controllo ma serviranno anche da deterrente per la mafia attratta dai flussi di parecchi miliardi di euro che arriveranno in Sicilia. La mafia non ha colore politico, guarda l’interesse, noi dobbiamo stare molto attenti e lo saremo”.
“Schifani rifletta”, il monito dell’opposizione
L’opposizione intanto invitano Schifani a riflettete in seguito all’inchiesta Sorella Sanità 2. “La sanità ancora una volta, l’ennesima, al centro della cronaca giudiziaria – dice il parlamentare nazionale e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo -. E’ un abisso, un buco nero fatto di affari e tangenti. In cui per fortuna arriva a far luce la magistratura che, con la Procura di Palermo e la Guardia di finanza, scovano tangenti e scambi di favori tra funzionari pubblici e imprese private. Un clima d’altro canto pesante che anche durante l’ultima campagna elettorale avevamo registrato e più volte sottolineato, quello che riguarda le clientele nel mondo della sanità”.
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