La sordità infantile è un problema che interessa tante famiglie siciliane ma di cui si parla ancora troppo poco. Sull’Isola sono pochi i centri nascita dotati di adeguati strumenti per la cura e per la prevenzione dei disturbi dell’udito nei bambini neonati. Il monito è stato lanciato dai medici specialisti di audiologia infantile nel corso di un convegno che si è svolto a Palermo.
Ciò che manca in Sicilia, secondo gli esperti, sono centri di cura di riferimento e programmi di screening uditivo neonatale in tutti i centri nascita del territorio. “Si parla poco di sordità, ancora meno di ipoacusia infantile – dice Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo -. Si resta dell’idea che, a parte gli apparecchi acustici, non esistano altri modi per ridurre o guarire il deficit uditivo, quando invece esistono protesi e interventi chirurgici in grado di restituire una buona funzione uditiva. Per questo è necessario informare pediatri e famiglie, incoraggiandoli alla sorveglianza dell’udito”.
Secondo i dati presentati a Villa Magnisi da Francesco Martines, responsabile dell’audiologia infantile del Policlinico di Palermo, nell’ospedale palermitano sono stati diagnosticati circa 50 casi in bambini con meno di un anno di età, di cui un terzo con perdita uditiva monolaterale. Per questo, ha spiegato Martines, “è importante un controllo attento e ripetuto dei bambini, almeno tre volte l’anno, e la necessità di avere una struttura di riferimento adeguata, senza le estenuanti liste di attesa, in grado di attivare un percorso riabilitativo”.
“Diversamente – ha spiegato Francesco Dispenza, esperto di chirurgia dell’orecchio al Policlinico di Palermo – continuerà la migrazione delle famiglie verso altre strutture di cura, fuori dalla Sicilia, aggravando i costi della sanità regionale. Il Servizio sanitario nazionale, ad esempio, garantisce praticamente tutti gli interventi a carico del sistema uditivo, compreso gli impianti cocleari che nel nostro territorio mancano, nonostante siano fondamentali per raggiungere in certi casi il risultato”.
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