Si susseguono i sopralluoghi sulla chiesa di San Benedetto il Moro, rimasta danneggiata dell’incendio scoppiato su Monte Grifone lo scorso 25 luglio. Luoghi sui quali si stanno susseguendo diverse iniziative di raccolte fondi e sui quali, nei giorni scorsi, si è recato perfino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le strutture lignee sono rimaste irrimediabilmente danneggiate, così come numerose opere d’arte.
Fra queste la statua quattrocentesca della Madonna del Buon Riposo, la statua ottocentesca in legno della Vergine Assunta con il suo abito ricamato, dono della regina Maria Teresa d’Austria; sono stati gravemente danneggiati anche i manufatti marmorei presenti all’interno della chiesa ed i corpi di san Benedetto il Moro, adorato compatrono di Palermo, e del beato Matteo d’Agrigento, fondatore del monastero. Ma oltre il danno, rischia di esserci anche la beffa. Venuti meno i blocchi lignei infatti, alcuni elementi della facciata meridionale potrebbero cedere. Fatto segnalato dai consiglieri comunali di “Oso”, Ugo Forello e Giulia Argiroffi.
“Puntellare la facciata meridionale”
L’ex pentastellata, architetto di professione, ha segnalato che “è emersa l’esigenza di un intervento da realizzare con la massima urgenza, per mettere in sicurezza la scatola muraria della chiesa che, in assenza delle catene delle capriate del tetto ligneo, andate completamente distrutte nell’incendio, risulta priva di ancoraggi e contenimento, pronta a crollare, come denunciato dalla lesione passante, angolare presente sullo spigolo occidentale del prospetto meridionale, apertasi proprio durante l’incendio“.
“Il crollo della scatola muraria della chiesa – evidenziano i due consiglieri comunali -, aggiungerebbe all’immane danno già registrato un ulteriore, inaccettabile danno, non solo alla chiesa, di cui a quel punto non rimarrebbe alcuna traccia, ma anche alla piazza antistante la chiesa, alla fontana seicentesca che ne occupa il centro, alle meravigliose tombe gentilizie che circondano la piazza, alcune delle quali preziosi gioelli liberty progettati da grandi artisti, alti rappresentanti della identità culturale della nostra città, come Ernesto Basile”.
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