Palermo

“Sono stato bistrattato come padre”, il diario e le foto di Matteo Messina Denaro alla figlia

“Sono stati bistrattato come padre dal destino, rispetto la tua scelta con dignità”. E’ uno dei passaggi di uno dei diari di Matteo Messina Denaro che scrive alla figlia Lorenza che per anni non ha voluto sapere nulla del padre, tranne poi verso la fine dell’esistenza del bss incontrarlo.

 

Tredici anni della latitanza di Matteo Messina Denaro raccontati da lui stesso, in due quaderni rilegati e abbelliti con foto di riproduzioni di quadri di Vincent Van Gogh, destinati a ‘parlare’ a distanza con la figlia Lorenza Alagna, che quel padre capomafia criminale non ha mai voluto incontrare, se non quando la sua fine, era ormai imminente, in carcere, dopo la cattura.

Il viaggio nelle ‘memorie’ di Matteo Messina Denaro in un libro che esce il 21 gennaio per Rizzoli, e che scandaglia gli anni dal 2003 al 2016 della vita del capomafia che ha raccolto i suoi pensieri intimi, spesso con riferimento ai suoi rapporti con le donne, corredandoli anche di sue fotografie. Come gli scatti che lo ritraggono nel 2006 davanti all’Arena di Verona in un articolo pubblicato dal quotidiano nel quale lo stesso Abbate illustra il contenuto del suo ultimo lavoro, ‘I Diari del boss. Parole, segreti e omissioni di Matteo Messina Denaro’.

Memorie destinate alla figlia che per 27 anni si è sempre rifiutata di incontrare il padre ‘padrino’ e narcisista. “Solo io potevo dirle la verità sulla mia vita, nuda e cruda quale è stata, perché solo io conosco la mia vita, e non gli altri che hanno sempre abusato di parlare di me, e su di me. Pensavo che glielo dovevo”, scrive Messina Denaro che sarà arrestato a Palermo il 16 gennaio 2023 e morirà pochi mesi dopo, il 25 settembre 2023.

I quaderni, con la copertina che ritrae due quadri di Vincent van Gogh (“il mio pittore preferito”), sono il lascito ‘morale’ di un padre sanguinario alla figlia Lorenza.

Aforismi, citazioni letterarie e filosofiche, condite con bugie, che il boss usa come un’accozzaglia per giustificare ciò che ha scelto di essere.

Se c’è anche una eredità materiale è presto per dirlo. Le indagini della Procura di Palermo sui fiancheggiatori e sul patrimonio di Messina Denaro sono ancora in corso.

I rapporti fra i due sono stati complicati e turbolenti per anni. Amore e odio, ma alla fine la figlia ha deciso di abbandonare il cognome della madre, Alagna, per diventare una Messina Denaro.

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