Rosa Maria Dell’Aria sta scontando i quindici giorni di sospensione dal servizio; un provvedimento deciso dall’ufficio scolastico regionale, a seguito di un tweet di censura scritto dal sottosegretario ai Beni Culturali, Lucia Borgonzoni, dopo la diffusione di immagini che ritraevano un power point elaborato da tre studenti dell’Istituto Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo.
Nel lavoro degli studenti veniva accosta una pagina di giornale che annunciava l’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste alla fotografia del ministro dell’interno, Matteo Salvini, dopo il via libera al “decreto sicurezza”.
La professoressa è stata accusata di avere omesso il taglio su quell’immagine, ritenuta offensiva; a lei stanno allo stesso tempo arrivando attestati di solidarietà da colleghi e da molti studenti dell’Istituto, cui Rosa Maria Dell’Aria aveva sin dallo scorso anno proposto la lettura di libri e giornali sul tema della giornata della Memoria.
“Mi sento molto amareggiata – dice l’insegnante La mia vita è stata dedicata alla scuola anzi non è altro. La scuola è una parte importante della mia vita. Allontanarmi dalla scuola credo di non meritarlo”.
“L’insegnate si è limitata a fare una lezione sul fascismo e sull’Olocausto, sono stati invece gli studenti a realizzare il video e a fare l’accostamento tra le leggi razziali e il decreto sicurezza del ministro Salvini, esprimendo una loro personale e legittima opinione”.
Ad affermarlo è Alessandro Turi, rappresentante di istituto del Vittorio Emanuele III di Palermo dove una insegnante d’italiano, Rosa Maria Dell’Aria, è stata sospesa per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale perché non avrebbe vigilato sul lavoro dei suoi studenti. “E’ assurdo – commenta ancora Turi – che nel 2019 ci siano problemi nel poter esprimere la propria libera opinione e il proprio pensiero, politico e non che sia.
Forse sarebbe meglio che le autorità competenti, dal ministro dell’Istruzione a quello dell’Interno, si occupassero dei reali problemi della scuola nel nostro Paese, a cominciare dalla sicurezza degli edifici scolastici visto che quasi quotidianamente abbiamo problemi di calcinacci che cadono, mettendo a rischio la nostra incolumità, e non solo nelle scuole del Sud”.
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