Il prossimo 25 settembre insieme alle elezioni politiche nazionali, si terranno anche le elezioni regionali in Sicilia. L’isola solitamente considerata un laboratorio “sperimentale”, questa volta si presenta al voto con un’offerta politica molto simile a quella nazionale. Caterina Chinnici correrà sostenuta soltanto dai dem e dalla lista di Claudio Fava.
Il M5S sostiene invece Nuccio Di Paola, capogruppo all’assemblea regionale siciliana. Al contrario, anche In Sicilia il centrodestra è compatto, con la partecipazione anche della Nuova Dc di Totò Cuffaro e la lista Popolari e Autonomisti.
Infine anche in Sicilia il cosiddetto Terzo Polo presenta la sua candidatura in autonomia, sostenendo l’attuale vicepresidente della Regione Gaetano Armao. Vi è tuttavia, un elemento di forte differenziazione rispetto alla competizione nazionale: la candidatura di Cateno De Luca.
L’ex sindaco di Messina si presenta come indipendente ed è forte del sostegno di numerose liste di un ampio e crescente sostegno popolare.
Il voto per i candidati presidenti
Il sondaggio, pubblicato dal Corriere della Sera, condotto tra gli elettori siciliani mostra infatti ne che nelle intenzioni di voto Schifani è in testa con il 28,7% dei voti validi, ma al secondo posto troviamo proprio Cateno De Luca con il 23,5%. Seguono Chinnici, 22,1%, e Di Paola, 19,5%Più staccati Aramo 4,6% e gli altri candidati. De Luca gode di una notorietà anche maggiore rispetto all’ex presidente del senato(l’81% dei siciliani lo conosce almeno per sentito dire, contro il 71% di Schifani).
A questo primato, De Luca associa un buon gradimento complessivo, raccogliendo discreti giudici anche fuori dal suo elettorato.
Voto per Liste
Nel voto per le liste (è possibile il voto disgiunto) la lista “De Luca Sindaco di Sicilia” è prima avanti di un’incollatura al M5S, rispettivamente 18,7% e 18,4% dei voti validi, la corsa per il terzo/quarto posto Fratelli d’Italia 15,6% e Pd 15,5%. Il centrodestra è complessivamente avanti con il 33,6% alla colazioni di De Luca 23,7% al M5S 18,4% e al centro sinistra 17,3%.
Più staccata la lista di Azione e Italia Viva a sostegno di Armao,(4,7%.
Partita aperta a tutti gli scenari
La partita sembra quindi aperta a più esiti possibili. I siciliani vanno al voto in un fase delicata dal punto di vista sociale ed economico: l’economia è profondamente segnata da molti anni di difficoltà e il tessuto sociale mostra ormai da tempo segni di logoramento che danno spazio a manifestazioni di insoddisfazioni, marginalizzazione e rabbia, come in altri contesti del Sud, sono più evidenti che nel Centro Nord. Anche il fenomeno del voto che potremmo semplicisticamente definire “di protesta” che qui nel 2018 ha premiato ampiamente il M5S, si appresta a giocare un ruolo non secondario.
Forte astensionismo
C’è una percezione della politica come inadeguata e distante che nelle ultime tornate elettorali aveva ingrossato le fila dell’astensione. In questa occasione l’affluenza potrebbe essere puntellata, almeno in parte, dalla concomitanza con le Politiche: stimiamo infatti un dato di poco superiore al 50%.
I principali candidati
In questo contesto, la vittoria alle prossime regionali apparare ad oggi ancora pienamente contendibile da parte dei quattro principali candidati: Schifani è forte soprattutto del sostegno di una coalizione consolidata e data per favorita al livello nazionale, che potrebbe far scattare un effetto di trascinamento in gradi di garantire la vittoria finale anche nell’isola. Il centrosinistra contrappone Caterina Chinnici, una figura apprezzata anche al difuori della coalizione, che attiva un flusso di voto disgiunto in suo favore, ma parte da una base di consenso limitato per le liste a suo sostegno.
Tra De Luca e Di Paola sembra profilarsi una contesa soprattutto per il voto degli “insoddisfatti”, all’ombra di una forte tentazione per il non voto da parte dei ceti più marginali e in difficoltà economica. I 5Stelle hanno perso l’appeal e la credibilità di cinque anni fa, ma sono in risalita a livello nazionale e Conte sa di avere in Sicilia un bacino privilegiato.
De Luca è il candidato che si è mosso più in anticipo , ha consolidato la sua candidatura indipendente e ha schierato una potente macchina da voti sul territorio. Sulla base dei dati emersi del sondaggio emerso rimane il dubbio che se il Pd e i 5Stelle avessero evitato la rottura avrebbero potuto esprime il presidente della Regione. Nei pronostici degli elettori, De Luca sembra essere favorito (dal 22% degli elettori”, su Schifani 18% e Chinnici (8%), mentre solo chance marginali vengono attribuite a Di Paola (ma un elettore su due ancora non si sbilancia). In questo inedito intreccio tra voto nazionale e voto regionale, non resta che attendere per vedere se prevarranno gli orientamenti di voto o i pronostici dei siciliani.
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