Tra Magritte e la musica pop, passando per le favole e Matrix.
Arturo Brachetti torna sui palcoscenici siciliani come unico protagonista di un nuovo atteso one man show intitolato ‘Solo’. Lo fa dopo il trionfo di ‘L’uomo dai mille voli’ e ‘Ciak!’, applauditi da 2 milioni di spettatori in tutto il mondo e a distanza di quasi due anni dal grande successo di ‘Brachetti che sorpresa!’.
Appuntamento domenica 5 marzo al Teatro Al Massimo di Palermo e martedì 7 marzo al Teatro Metropolitan di Catania con uno spettacolo reale e surreale, in cui si mescolano verità e finzione, magia e realtà dove tutto diventa possibile.
Il grande maestro internazionale di quick change propone un ritorno alle origini aprendo sul palco le porte della sua casa: una casa senza luogo e senza tempo, fatta di ricordi e di fantasie in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per salire. Una casa segreta, senza presente, passato e futuro, in cui si conservano i sogni e i desideri. E’ in fondo la casa esistente dentro ciascuno, dove ognuna delle stanze racconta un aspetto diverso dell’essere e gli oggetti della vita quotidiana prendono vita. Ed ecco Brachetti che schiuderà la porta di ogni camera, per scoprire la storia che è contenuta e che prenderà vita sul palcoscenico.
Lo spettatore sarà condotto all’interno di mondi straordinari, dove il solo limite sarà la fantasia. Protagonista dello spettacolo il trasformismo, l’arte che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che qui la farà da padrone con oltre 50 personaggi, portati in scena per la prima volta. Ma in ‘Solo’ Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori nello show.
Le prossime tappe venerdì 10 marzo al Teatro Cilea di Reggio Calabria e sabato 11 marzo Teatro Comunale Rendano di Cosenza.
La carriera di Brachetti comincia a Parigi negli anni 80, dove esordisce e diventa per anni l’attrazione di punta del Paradis Latin. Da qui in poi l’ascesa è inarrestabile, in un crescendo continuo che lo ha affermato come uno dei pochi artisti italiani di livello internazionale, con una solida notorietà al di fuori dell’italia. Si è esibito in diverse lingue e in centinaia di teatri.
Brachetti oggi vanta una “galleria” di oltre 350 personaggi, di cui quasi 100 interpretati in una sola serata, cambiando da uno all’altro in poco più di un secondo, il tempo di un battito di ciglia.E’ stato inserito nel Guiness dei primati come il più prolifico e veloce trasformista al mondo. Nel 2000 la Francia gli assegna il premio Molière (il corrispondente francese del Tony Award) come miglior attore teatrale Nel 2010 vince il Laurence Olivier Award, riconoscimento teatrale inglese. Nel 2011, di nuovo in Francia, viene nominato Cavaliere delle Arti e del Lavoro dal Ministro della Cultura francese. La stampa internazionale parla delle sue incredibili performance e nel 2013 arriva anche la prima pagina del prestigioso quotidiano francese Le Monde. Nel 2014 il Presidente Napolitano lo nomina Commendatore motu proprio.
Nell’evoluzione della sua carri era “il ciuffo più famoso d’Italia” ha toccato il mondo dello spettacolo a 360°, cimentandosi sopra al palcoscenico, ma anche davanti ad una telecamera e, negli ultimi anni sempre più di frequente, dietro le quinte. Arturo come regista e direttore artistico mescola sapientemente trasformismo, comicità, illusionismo, giochi di luci e ombre, amalgamandoli con poesia e cultura. Tra tutti spicca il lungo rapporto che lo lega al trio comico italiano Aldo, Giovanni e Giacomo, di cui è regista teatrale sin dai loro esordi.
Arturo Brachetti è un personaggio internazionale spesso in viaggio intorno al mondo, ma forte è il suo legame con l’Italia, di cui porta sul palco quei segni distintivi che la rendono famosa in tutto il mondo: qualità, amore per “il bello”, gusto e, soprattutto, fantasia.
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