Una manifestazione di solidarietà per riconoscere e sostenere l’importante lavoro svolto e attualmente in corso della Procuratrice dei Minori di Palermo, Claudia Caramanna, che ha recentemente ricevuto intimidazioni legate alla sua attività di contrasto alla criminalità organizzata. In modo specifico quella che l’ha portata a chiedere una cinquantina di provvedimenti dopo un’operazione antidroga nel quartiere Sperone di Palermo che ha documentato il coinvolgimento di minori nelle attività illegali degli adulti.
L’iniziativa promossa dall’associazione “La casa di Giulio”
La promuove l’associazione “La casa di Giulio” che, alle 17.30 di giovedì 5 settembre, si ritroverà davanti l’ingresso del Tribunale dei Minori di Palermo, in via Principe di Palagonia, insieme alle associazioni che hanno sino a oggi aderito.
L’appello del presidente dell’associazione “La casa di Giulio”
«Non possiamo stare in silenzio – afferma Francesco Zavatteri, presidente dell’associazione “La casa di Giulio” – soprattutto quando sappiamo che nelle attività criminose vengono coinvolti i nostri ragazzi. Ormai è risaputo che lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti riguarda minori, proprio quelli più vulnerabili di cui si occupa la dott.ssa Caramanna, attorno alla quale vogliamo e dobbiamo essere compatti. In una città che è sempre più preda dei venditori di morte, bisogna fare sentire forte la voce dei cittadini onesti che hanno stima e fiducia in chi, ogni giorno con grandi difficoltà, cerca di fare rispettare le leggi. Partecipare è un imperativo categorico che ognuno di noi deve sentire, anche se non vive direttamente problemi del genere, quindi invitiamo anche i singoli cittadini a essere presenti».
L’impegno contro la mafia
Nuove minacce alla procuratrice capo presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, che ha ricevuto intimidazioni legate alla sua attività di contrasto alla criminalità organizzata. In un fascicolo d’ufficio è stata rinvenuta una lettera contenente esplicite intimidazioni e una croce disegnata. “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri”, queste le minacce alla procuratrice.
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