Trovata all’Ars la copertura finanziaria per coprire il contratto dei dirigenti regionali, fermato nel febbraio scorso con una certificazione negativa per insufficienza di risorse. Ad essere stati scovati tra le pieghe delle risorse finanziarie del bilancio regionale all’incirca 900 mila euro che è la cifra necessaria per poter superare quelli che erano stati i rilievi della corte dei conti. Fondi che spettano ai cosiddetti dirigenti intermedi, vale a dire quelli che reggono i servizi; in questo calderone non c’entrano i dirigenti generali, quindi quelli dei dipartimenti, che godono di un loro contratto collettivo a parte.

Il “travaso” nel bilancio

Con questi fondi va a darsi copeerura alle disposizioni contenute nel nuovo contratto della dirigenza della Regione siciliana, quello relativo al triennio 2016-2018. L’Ars ha in pratica trovato i fondi facendo un “travaso” da un capitolo all’altro del bilancio. Da considerare che questa categoria di dipendenti pubblici aspettava questo nuovo contratto da una quindicina di anni.

Lo stop della corte dei conti a febbraio e luglio

Il nuovo contratto non aveva retto all’esame della Corte dei Conti per ben due volte. Prima a febbraio e poi a luglio scorso. Tra le motivazioni della magistratura contabile “la mancata compatibilità finanziaria ed economica” del nuovo contratto. In proposito si era sollevato un gran polverone con le organizzazioni sindacali a pressare la Regione affinchè trovasse al più presto una soluzione. Si parlò addirittura di “una gravissima violazione dei diritti di un’intera categoria di lavoratori, ad oggi l’unico comparto della pubblica amministrazione di tutta Italia a scontare ben due bienni di ritardo e ad attendere da oltre 15 anni il rinnovo contrattuale”.

Il perché della bocciatura

Fra le competenze della sezione di controllo, è prevista la certificazione dei contratti regionali e, in questo caso, era arrivato il disco rosso con la deliberazione n.23 del 2021. Il collegio ritenne che le informazioni contenute nella relazione tecnica presentata dall’Aran fossero tali da non consentire “di operare una verifica dell’attendibilità delle stime operate in ordine ai costi contrattuali a regime e che l’incertezza del quadro finanziario per il triennio 2019-2021, non sorretto dai dati certificati del rendiconto 2019, impedisca di effettuare una corretta valutazione dell’incidenza dei costi del rinnovo contrattuale previsto nell’ipotesi di accordo, tanto per l’area della dirigenza regionale che, a fortiori, per quella degli Enti regionali. Ne consegue, alla luce delle osservazioni contenute nel presente rapporto, che l’ipotesi di accordo non può essere positivamente certificata”.

 

 

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