“Mercoledì 10 Novembre durante il dibattito parlamentare sul Disegno di Legge 962/A, nel corso della discussione in merito alla vicenda ASU, è emerso un emendamento del governo con il quale si propone di erogare alla platea del medesimo personale, un “bonus” di 1.000 euro a lavoratore atteso che (come espressamente precisato nella relazione tecnica a firma del Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro Ing. Gaetano Sciacca) non è possibile procedere all’erogazione di un’integrazione oraria perché giuridicamente di spettanza dell’ente utilizzatore”. Così in una nota i sindacati ALE UGL, COBAS/CODIR, CONFINTESA, USB, sulla vertenza dei precari Asu in Sicilia.
La protesta dei sindacati
“A tal proposito – scrivono i rappresentanti sindacali Sardo, Mingrino, Lucchese, D’Amico, Greco e Cardinale – appare utile precisare che le scriventi Organizzazioni Sindacali in data 31 Agosto 2021 con nota prot. n. 62/21 indirizzata a diversi destinatari istituzionali tra i quali l’Assessore Regionale al Lavoro e il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale del Lavoro, presentavano una proposta emendativa da inserire nel Disegno di Legge 962/A in discussione ai lavori parlamentari e che prevedeva l’utilizzo delle risorse di di cui all’art. 36 comma 7 della Legge Regionale 15 aprile 2021, 9 (10 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2021) nelle more della definizione dei processi di stabilizzazione, come contributo da erogare agli enti utilizzatori richiedenti affinché gli stessi potessero procedere ad incrementare il monte ore lavorativo settimanale e garantire l’erogazione dell’integrazione oraria”.
Le critiche alla Regione
“È appena il caso di ricordare all’Assessore Scavone ed all’Ing. Sciacca che, in ordine alle modalità di concessione di integrazione oraria, le scriventi non solo hanno sufficientemente chiare le disposizioni normative in merito, ma mai hanno proposto che il Dipartimento Regionale Lavoro procedesse direttamente all’erogazione dell’integrazione oraria (che come è a tutti noto, rimane di pertinenza degli enti utilizzatori), al contrario è stato espressamente e dettagliatamente richiesto che previa modifica legislativa, le somme aggiuntive previste per il Personale ASU per il 2021 (10 milioni) venissero concesse equamente agli enti utilizzatori a titolo di contributo affinché gli stessi enti utilizzatori direttamente procedessero al riconoscimento ed all’erogazione dell’integrazione oraria nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 8 del Dlgs. 468/97.
È, altresì, appena il caso di ricordare che in diverse regioni italiane, dove sono presenti lavoratori socialmente utili e verso i quali verosimilmente si ha una maggiore considerazione per questo personale, si è proceduto (e tutt’ora si procede) a garantire ai lavoratori ASU un’integrazione oraria e salariale grazie al contributo che le singole amministrazioni regionali erogano ai vari enti utilizzatori.
È di tutta evidenza che il maldestro tentativo posto in essere dal “duo” Scavone-Sciacca di far apparire le scriventi Organizzazioni Sindacali, agli occhi dei lavoratori, come “venditori di fumo” e “promotori di iniziative illusionistiche”, va rispedito al mittente, come allo stesso modo modo va rispedito al mittente il misero attacco da parte di qualche marginale organizzazione sindacale che finora, navigando nell’oblio, coglie l’occasione, come ben noti rapaci, di alzare la testa nel vano tentativo di riacquisire consensi, ormai perduti, tra il Personale ASU”.
“Asu meritano maggiore attenzione e rispetto”
“Le scriventi Organizzazioni Sindacali continueranno a battersi per i lavoratori senza nascondersi, con tutte le loro forze e con la massima determinazione non disdegnando qualunque percorso, anche bonus governativo da erogare immediatamente prima delle festività natalizie, che possa far aumentare il loro potere d’acquisto.
In ultimo, ma non per ultimo, auspichiamo che il vertice dell’Assessorato al lavoro si adoperi in maniera concreta, individuando magari percorsi più produttivi rispetto alle inutili e inconcludenti“ letterine” inviate fino ad ora al ministro del Lavoro Orlando nell’interesse di una platea di lavoratori che certamente merita maggiore attenzione e un rispetto che fino ad ora la politica siciliana, dopo l’impugnativa dell’ormai famigerato articolo 36, non ha affatto riservato, ma che al contrario si è impegnata a saccheggiare risorse, destinate alla stabilizzazione, per altri scopi”.
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