“Il governo regionale, anziché pensare a censimenti dei lavoratori sonoramente bocciati dal Garante della Privacy, si occupi di far rispettare le norme anti-Covid: aver fatto rientrare in ufficio i lavoratori fragili, i caregiver e i titolari della legge 104, in barba alle disposizioni nazionali, espone i dipendenti ad altissimi rischi”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal che hanno inviato una nota al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, agli assessori regionali e ai dirigenti, compresi quelli generali.
Richiamati nonostante lo smart working prorogato
“Il decreto legge dello scorso 23 luglio ha prorogato fino al prossimo 31 ottobre lo smart working per i soggetti fragili in tutta Italia – spiegano Badagliacca e Lo Curto – anche attraverso l’assegnazione di differenti mansioni o di attività di formazione. Nonostante gli allarmi legati a una recrudescenza della pandemia, specie per la variante Delta, e in aperto contrasto con le norme, la Regione Siciliana ha pensato di richiamare in presenza tutti i lavoratori, anche quelli più a rischio, con ambigue direttive della Funzione pubblica e dei Dirigenti generali. Chiediamo al Governo regionale di correggere immediatamente la rotta e invitiamo i lavoratori a denunciare eventuali violazioni di legge che mettano in pericolo la loro salute”.
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