L’inchiesta sullo smaltimento illecito a Palermo ruota attorno alla ristrutturazione del punto vendita Famila di via Libertà, a Palermo. Ad essere indagate 12 persone per traffico e gestione illecita dei rifiuti. Il colosso della grande distribuzione, totalmente estraneo alle indagini, si era affidato ad un’impresa privata. Il direttore dei lavori, Antonio Lunetta, e del cantiere, Angelo La Manna, hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, assieme agli autotrasportatori e agli imprenditori che avrebbero smaltito in maniera illecita i frigoriferi dismessi dal punto vendita.
Notificato avviso di conclusioni indagini
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Bruno Brucoli e Francesca Mazzocco. I carabinieri forestali del Centro anticrimine Natura di Palermo-Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (Nipaaf) hanno notificato l’avviso conclusioni delle indagini preliminari. Le persone che lo hanno ricevuto adesso possono chiedere di essere interrogati o consegnare una memoria ai pm. Poi ci sarà l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
I pedinamenti
I carabinieri hanno pedinato gli indagati, ricostruendo la filiera dei rifiuti fino ad arrivare alla discarica abusiva di via Messina Marine, ora finita sotto sequestro. Qui hanno trovato i frigoriferi e altri 120 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. C’erano anche 10.000 euro in contanti, provento, secondo l’accusa, degli illeciti accertati.
Chi è finito sotto indagine
Nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Palermo sono stati coinvolti nell’indagine il direttore dei lavori delle opere di ristrutturazione del punto vendita, il direttore di cantiere, 3 trasportatori e 2 titolari di impianti gestione rifiuti, uno di questi totalmente abusivo sequestrato dai militari. Le apparecchiature elettroniche industriali sono state disassemblate nel punto vendita da personale non autorizzato nella gestione di questa tipologia di rifiuti e in seguito trasportati, con mezzi non autorizzati, in parte verso un impianto totalmente abusivo e in parte verso un impianto autorizzato che, tuttavia, non avrebbe comunque potuto ricevere tali rifiuti da personale non autorizzato.
Sequestrato un automezzo
I militari hanno sequestrato anche un automezzo contenente parte dei rifiuti illecitamente trasportati, mentre stava scaricando nell’impianto autorizzato, che non avrebbe potuto accettare questi rifiuti trasportati da personale non autorizzato alla loro gestione.
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