Salgono a dieci gli indagati per le firme false in occasione della presentazione delle liste 5 stelle alle amministrative 2012 di Palermo. Ancora nessuno è stato ascoltato in procura ma sono numerosi i riscontri effettuati, invece, dalla Digos sui firmatari. Nel frattempo slitta ancora forse alla prossima settimana la convocazione in procura di deputati e attivisti 5 stelle indagati per la vicenda delle firme false apposte sotto il modulo di presentazione delle liste per le amministrative di Palermo del 2012. Gli indagati sarebbero saliti a dieci ma ancora solo due sono le auto sospensioni note, quelle dei deputati Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca.
Per gli altri non ci sono notizie neanche sulla notifica degli avvisi di garanzia e sulle convocazioni. Ma in procura hanno deciso di far slittare le loro audizioni, vogliono prima che sia completo il rapporto della Digos di Palermo alla quale è stata demandata la verifica della firme. Quattrocento le persone che sono state raggiunte per confermare di aver apposto la propria firma per la presentazione delle liste del movimento ma numerose hanno negato come anche il marito di Lucia Borsellino che ha raccontato di aver firmato non le liste ma il referendum per l’acqua pubblica. Il rapporto arriverà in queste ore all’aggiunto Dino Petralia che coordina l’indagine.
Intanto si apprende che il caso Palermo non sarebbe isolato. Una inchiesta analoga sarebbe stata aperta a Bologna. In questo caso gli indagati sarebbero almeno due ma probabilmente quattro. Le firme che si sospetta possano essere state manomesse sono quelle raccolta in occasione delle regionali dell’Emilia Romagna del 2014