Questa mattina, Davide Faraone, capogruppo alla Camera per IV, e Pino Apprendi, garante dei detenuti a Palermo, hanno visitato il carcere Ucciardone di Palermo. La situazione è apparsa subito critica.

“Persone in sciopero della fame, della sete e delle terapie alla nona sezione del carcere dell’Ucciardone di Palermo, che bisogna chiudere urgentemente”. Così Apprendi e Faraone, che aggiungono: “Gravi casi di persone con problematiche psichiatriche, celle malsane. Tutto questo aggravato dalle alte temperature di questi giorni che esasperano gli animi e sfociano in contrasti pesanti fra il detenuto e il personale della Polizia Penitenziaria, sotto organico. Non c’è un minuto da perdere, intervenga chi ne ha la competenza, prima che sia troppo tardi”.

Urgono interventi immediati sottolineano Faraone e Apprendi: “L’esperienza della visita agli istituti di pena è sempre impattante. Le condizioni riscontrate stamattina sono esasperate, sia per i detenuti che per i lavoratori, che nonostante tutto hanno un senso del dovere profondo. Lì dentro non c’è alcuna dimensione umana, non vi è alcuna possibilità di riscatto e nemmeno di un futuro diverso. È tempo – concludono Apprendi e Faraone – che da una assunzione di responsabilità si passi urgentemente alla approvazione della legge sulla liberazione anticipata, al contempo però è pure inderogabile affrontare le gravi carenze strutturale, igienico sanitarie e di personale all’interno delle carceri”.

“In carcere difficoltà ad accedere alle cure”

“Ho sempre visitato gli istituti pena-dice Farone- e ho constatato le gravi carenze strutturali, il sovraffollamento, l’enorme difficoltà ad accedere alle cure. Quasi nessuno esce migliore o rieducato socialmente. Per non parlare dei detenuti con problemi psichiatrici. Abbiamo scelto l’Ucciardone – ha spiegato il capogruppo prima della visita – perché proprio qualche giorno fa un uomo è morto di infarto, cardiopatico, diabetico, con gravi problemi respiratori e per questo ricorreva all’ossigenoterapia.

Le visite al carcere ci danno la consapevolezza della reale situazione sia per i detenuti ma pure per gli agenti, i direttori, tutti i lavoratori che ogni giorno varcano quella soglia. Mercoledì, 17 luglio-conclude Faraone- la proposta di legge sulla riforma della liberazione anticipata è calendarizzata in Aula, ed è uno strumento legislativo necessario per rendere le carceri meno affollate. Scontare la pena sì, violare la dignità della persona no”.

Le parole di Apprendi sul detenuto morto all’Ucciardone

Il detenuto morto sabato sera nel carcere Ucciardone era “cardiopatico, diabetico, con gravi problemi respiratori e per questo ricorreva all’ossigenoterapia. Inoltre, era assistito da un ‘piantone’ nella cella e quando ha avuto la crisi cardiaca è stato seguito dal medico e due infermieri. C’è da chiedersi se una persona con queste patologie non possa scontare la pena in maniera alternativa”. A dirlo è Pino Apprendi, che dopo la morte per un arresto cardiaco di un detenuto nell’ottava sezione dell’istituto penitenziario del capoluogo siciliano e la protesta, scattata poco dopo (i due eventi non sono collegati), di quelli della nona sezione dello stesso carcere ha voluto incontrare alcuni di loro per “capire le motivazioni che li avevano spinti a tale decisione”.