Stop allo stato di agitazione dei dipendenti della Sispi, partecipata del comune di Palermo, dopo un vertice tra sindacati amministrazione del Capoluogo, rappresentata dalla vicesindaco Varchi. I sindacati hanno ricevuto rassicurazioni.
Sospeso lo stato di agitazione
“Dopo aver registrato la disponibilità al confronto da parte del vice sindaco di Palermo Carolina Varchi, anche su temi sindacali che da tempo attendono risposta, insieme ai lavoratori in assemblea abbiamo deciso di sospendere lo stato di agitazione proclamato lo scorso lunedì 13 febbraio”. A renderlo noto sono Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, Giuseppe di Giorgi e Giuseppe Militello Rsu Sispi Fim Cisl, Francesco Foti segretario generale Fiom Palermo e Antonio Flaccomio Rsu Sispi Fiom dopo l’incontro che si è svolto con il vicesindaco Carolina Varchi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Il vertice tra amministrazione comunale e sigle sindacali
Nel corso del vertice sono state date alla RSU ulteriori rassicurazioni circa l’imminente nomina del CDA Sispi, da qui la decisione d’interrompere la serrata. “Durante l’incontro abbiamo ulteriormente rappresentato quali sono i temi che secondo noi sono la priorità da affrontare e sui quali serve una risposta immediata da parte aziendale e del Socio unico. Apprezziamo la tempestività nel convocare l’incontro richiesto e come sindacati vigileremo affinché quanto prospettato dal Comune si realizzi nei tempi indicati permettendo così a Sispi di poter operare pienamente per raggiungere gli obiettivi richiesti dalla stessa amministrazione”.
Perché i sindacati protestavano
Nei giorni scorsi i sindacati avevano saputo della conferma che dopo quasi otto mesi dalle elezioni comunali ci sarebbero stati ulteriori ritardi per la nomina delle Governance delle partecipate. Si erano detti “fortemente preoccupati”. “Per fare scelte strategiche, a breve e lungo termine, serve che l’azienda e quindi chi la governa abbia piena operatività per realizzare un piano industriale aggiornato alle nuove esigenze del Comune e della Città di Palermo”, dicevano annunciando la mobilitazione e la dichiarazione “visto il perdurare di tale insostenibile situazione”, l’inevitabile dichiarazione di stato di agitazione.
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