Non avrebbero consegnato entro i 30 giorni stabiliti nei termini di legge una serie di informazioni personali ad un ex dipendente comunale. Per questo motivo il sindaco di Camporeale, Gigi Cino, e la segretaria generale del Comune, Maria Avarello, si ritrovano iscritti nel registro del indagati della procura. Ad avere presentato denuncia era stato lo stesso ex dipendente comunale.
Diffidati da un ex dipendente
Nello specifico l’impiegato, che oggi si trova in servizio presso un altro ente pubblico, aveva presentato una diffida al Comune per non aver avuto riscontro ad una sua richiesta di accedere ai tabulati di ferie, malattie e ad un provvedimento di liquidazione di un’indennità per gli anni pregressi 2016-2018 nei termini di 30 giorni. In seguito ha proceduto ad una denuncia presso la Procura di Palermo che adesso, per atto dovuto, ha avviato le indagini di rito con il supporto della stazione dei carabinieri del paese.
L’opposizione in consiglio comunale all’attacco
La vicenda è emersa in questi giorni dopo che il sindaco ha proceduto alla nomina di un avvocato di fiducia con atto di giunta in quanto la denuncia gli è pervenuta nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche. Il gruppo di opposizione in consiglio comunale, “Per Camporeale con Montalbano”, chiede in un’interrogazione, da una parte al primo cittadino di fare chiarezza e dall’altro di presentare le proprie dimissioni in caso di rinvio a giudizio. Gigi Cino replica: «Sono sereno».
Spunta anche una seconda indagine
Secondo quanto si apprende, però, ci sarebbe anche una seconda indagine della Procura riguardante il Comune di Camporeale. Riguarderebbe in questo caso l’attuale responsabile del settore della Polizia municipale, Candido Remigio. Ma questa indagine sarebbe totalmente estranea al primo filone investigativo. Per quanto concerne il capo dei caschi bianchi, invece, ancora si è alle primissime battute dell’indagine e neanche il diretto interessato conosce i motivi del procedimento a suo carico: ha ricevuto soltanto informativa di iscrizione nel registro degli indagati.
Commenta con Facebook