Scatta la protesta dei sindacati contro il licenziamento dei lavoratori di Pittarosso a Palermo. Ida Saja, segretario generale della Uiltucs Sicilia, e Giuseppe Aiello, segretario generale Filcams Cgil Palermo, si oppongono fermamente proponendo una serie di soluzioni alternative a salvaguardia dei livelli occupazionali. Sarebbero 14 i dipendenti a rischio ma i sindacati chiedono chiarezza anche sui numeri.

Incontro con l’azienda e procedure di licenziamento

La Filcams e la Uiltucs hanno comunicato ai lavoratori l’esito dell’incontro con l’azienda che intende attivare una procedura di licenziamento collettivo in provincia di Palermo, a causa della mancata sostenibilità di due punti vendita. Il primo, quello di viale Strasburgo, per il quale sarebbe prevista la chiusura dell’attività, presumibilmente nella prima metà di settembre 2024. Il secondo, in via Ugo La Malfa, per il quale è prevista una chiusura al pubblico per il 3 agosto, durante il quale si procederà ad un ridimensionamento dei locali adibiti alla vendita ed è previsto il subentro quasi certo di Ovs con marchio Upim.

Proposte alternative e impegno sindacale

“Nell’incontro con l’azienda – spiegano Saja e Aiello – abbiamo immediatamente rappresentato la nostra contrarietà ai licenziamenti, proponendo svariati percorsi alternativi e soprattutto conservativi quali ad esempio i trasferimenti presso altri punti vendita a Palermo. Inoltre, abbiamo chiesto all’azienda di chiarire la propria posizione rispetto al mantenimento di negozi all’interno del territorio palermitano e la stessa ha dichiarato la propria volontà a rimanere sulla piazza di Palermo. Sono già in corso valutazioni di immobili maggiormente performanti e tale condizione permetterebbe la possibilità ai lavoratori oggi in esubero di essere ricollocati con un diritto di precedenza all’assunzione che verrebbe sottoscritto attraverso un accordo sindacale. Nei prossimi giorni verranno realizzati momenti di confronto unitari ai quali prenderanno parte tutte le lavoratrici e i lavoratori, che saranno finalizzati a conoscere le varie esigenze e possibilità e a valutare percorsi che non potranno che avvenire su scelta volontaria ed individuale, a seguito dei quali si potrà portare avanti la discussione con l’azienda durante i prossimi incontri già calendarizzati. Non possiamo accettare – aggiungono Aiello e Saja – che come sempre siano i lavoratori del commercio, settore sempre più precario, a perdere posti di lavoro in una terra che offre poche possibilità di ricollocazione. Metteremo in campo tutte le iniziative a tutela dei posti di lavoro”.

Articoli correlati