Un patto per la “sicurezza delle infrastrutture” e per testare i rischi ambientali tra Ansfisa e Arpa Sicilia. Così la Sicilia è la regione pilota per nuove sinergie volte al rafforzamento del controllo in situazioni di crisi di strade, ponti, gallerie e ferrovie.
Gli obiettivi dell’accordo
Obiettivo del patto è monitorare strade, ponti, gallerie e ferrovie in relazione ai rischi dovuti a eventi critici come frane, sversamenti di liquidi, vibrazioni e inquinamento dell’aria. Si tratta della collaborazione avviata oggi tra l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) e ARPA Sicilia.
La firma a Palermo
Il protocollo d’intesa, firmato a Palermo presso il Complesso Monumentale Roosevelt sede della direzione Generale di Arpa, dal direttore di ANSFISA, Domenico De Bartolomeo e dal Direttore generale di ARPA Sicilia, Vincenzo Infantino, mira a integrare le competenze con l’obiettivo di favorire un controllo complessivo dei fenomeni che possono minare la sicurezza e la stabilità di un’infrastruttura, facendo della Sicilia una regione pilota per questo genere di monitoraggio, integrato da studi e ricerche ad hoc. “La scelta della Sicilia come regione test non è casuale – ha dichiarato De Bartolomeo – Abbiamo già altre collaborazioni sull’isola che ci permettono di creare un grande laboratorio, anche grazie alle peculiarità del territorio, per testare nuove metodologie e analizzare procedure volte al rafforzamento della gestione e del monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture”.
Sicilia regione pilota del progetto
“Per noi è motivo di orgoglio sapere che la Sicilia è la regione pilota per un Progetto così importante – ha dichiarato Infantino – Arpa Sicilia come sempre è lieta di mettere a disposizione le proprie professionalità e attrezzature per la cooperazione Istituzionale“. La collaborazione si svilupperà attraverso sinergie volte allo sviluppo di progetti di monitoraggio e attività di studio e ricerca. Tra questi, il controllo del territorio in relazione ai rischi correlati con l’esercizio delle infrastrutture di trasporto, verifiche della qualità dell’aria ad esempio nelle gallerie stradali, del suolo e delle acque rispetto ai rischi derivanti dal traffico, come per esempio lo sversamento di liquidi inquinanti. Controlli sul rumore e sulle conseguenze delle vibrazioni. Le attività di studio saranno orientate allo sviluppo di analisi sulla stabilità dei pendii, dei fronti di scavo, delle aree soggette a rischio idrogeologico e alle conseguenze della propagazione di incendi all’interno delle gallerie.
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