E’ sempre più incerto il futuro di Sicilia e-Servizi, che fornisce servizi informatici per conto della Regione. Quest’ultima ha tagliato i trasferimenti alla società che si è vista costretta a ricorrere al Tar per impugnare il provvedimento.
Intanto sono a rischio gli stipendi di febbraio dei dipendenti, ed i contratti dei 60 interinali, che scadranno a luglio, difficilmente potranno essere rinnovati.
Il taglio nasce dalla verifica degli uffici dell’Economia sui servizi delle società partecipate. Dati alla mano, è stato calcolato che affidandosi a una società esterna per il servizio offerto da Sicilia e -Servizi, si pagherebbe 315 euro a persona, contro i 406 circa della partecipata.
C’è poi la questione, non meno spinosa, dei 3,5 milioni che sarebbero serviti per pagare 16 dirigenti a tempo indeterminato. Per cui a fine anno il dirigente dimissionario dell’ufficio informatico, Maurizio Pirillo, ha ridotto da poco più di 7 milioni a cinque milioni e mezzo il trasferimento dei fondi.
Antonio Ingroia, che guida Sicilia e-Servizi non ci sta, anche perché il provvedimento è arrivato a spese già sostenute. Il 2016 non si preannuncia migliore, ci saranno ulteriori tagli, si dice di ben 7 milioni.
I lavoratori stanno valutando possibili azioni di protesta e temono che il governo voglia cancellare la società. Una norma della finanziaria prevede infatti che la Regione possa avvalersi anche di altre società per ricevere dei servizi informatici.
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