Palermo

La Sicilia non è una terra per bambini, il 25% vive in povertà

La Sicilia non è una terra per bambini: quasi un quarto dei minori nell’isola vive in condizioni di disagio economico, sociale ed educativo. La regione registra uno dei tassi di povertà minorile più alti del Paese, con le famiglie che, riuscendo a stento a far fronte alle spese quotidiane, sono costrette a rinunciare a servizi essenziali per i propri figli, come la scuola a tempo pieno, il supporto all’istruzione e le attività extracurriculari.

Un piano straordinario per l’infanzia

“Domani sarà la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e per non ridurre la celebrazione a una mera ricorrenza – afferma Leonardo la Piana, segretario generale Cisl Sicilia – è necessario che si prendano scelte radicali, forti e coraggiose. Non possiamo rassegnarci a un quadro desolante”. La Cisl Sicilia ha predisposto un piano straordinario per l’infanzia e l’adolescenza, “che auspichiamo venga condiviso dalle istituzioni a tutti i livelli”.

Dispersione scolastica e povertà educativa

“La Sicilia – aggiunge la Piana – registra un tasso di dispersione scolastica (17,1%) tre volte superiore a quelli di Lazio e Umbria. La povertà educativa frena lo sviluppo e alimenta purtroppo la criminalità minorile. Per invertire la rotta, bisogna potenziare i programmi di tutoraggio personalizzato e i programmi di recupero mirati, soprattutto nelle aree con maggiori difficoltà, per aiutare gli studenti a colmare le lacune formative. Va sostenuto il tempo pieno nelle scuole primarie e secondarie e va implementato un piano regionale per fornire gratuitamente libri di testo, materiale didattico e dispositivi digitali (computer o tablet) per le famiglie meno abbienti”.

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Attività extrascolastiche e supporto psicologico

Per la Cisl Sicilia è fondamentale estendere l’offerta di attività extrascolastiche, creando programmi di attività extracurricolari accessibili, come laboratori artistici, scientifici, sportivi e digitali, specialmente nelle zone a rischio di povertà educativa. “Vanno rafforzati i collegamenti scuola-famiglia, attraverso reti di supporto fra scuole, famiglie e servizi sociali per monitorare precocemente i segnali di disagio e intervenire prima dell’abbandono – aggiunge la Piana – così come bisogna aumentare le risorse per un supporto di tipo psicologico che aiuti i minori e le famiglie in difficoltà”.

Centri di aggregazione e osservatorio regionale

Altro punto del piano della Cisl Sicilia è quello di creare centri di aggregazione, soprattutto nei quartieri più svantaggiati, “dove i ragazzi possano partecipare ad attività educative, sociali e sportive in un ambiente sicuro e inclusivo”. “Al governo regionale e all’Anci proponiamo la creazione di un Osservatorio regionale sui diritti dei minori – sottolinea La Piana – un organismo che da un lato monitori le condizioni dell’infanzia in Sicilia e dall’altro sia propedeutico alla realizzazione degli interventi, tramite l’individuazione delle specifiche risorse economiche e delle linee di intervento indicati nei fondi europei e in quelli del Pnrr, anche per rilanciare le figure specifiche nel territorio. Investire sull’infanzia e sull’adolescenza è la vera scommessa che possiamo fare per costruire un futuro di maggiore benessere e coesione per la nostra regione”.

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