Il via libera all’Ars al Documento di Economia e Finanza regionale e all’esercizio provvisorio, le dinamiche di voto hanno acceso un’intensa polemica dal sapore molto politico, che ancora una volta riconduce alle lacerazioni interne in seno al Pd ed in senso più ampio all’interno del centro sinistra.
Lo scontro è tra i Partigiani Dem e Sicilia Futura accusata di aver fatto da stampella al Governo regionale. Forte il botta e risposta tra Nicola D’Agostino e Antonio Ferrante.
Proprio partendo da questo ma cercando di comprendere di più il peso di un’astensione come cartina di tornasole di una prospettiva politica, BlogSicilia ha intervistato il deputato regionale di Sicilia Futura Edy Tamajo.
La polemica è dai toni molto forti, partendo da quanto accaduto all’Ars ci vuole raccontare cosa sta succedendo?
“Noi non facciamo parte della maggioranza questo lo voglio dire chiaramente, noi alle regionali abbiamo sostenuto Micari senza nessun inciucio, così anche per le nazionali il nostro comportamento è stato coerente, quando invece tra Partigiani Dem c’è stato pure chi ha votato Cinque stelle per disprezzo e odio nei confronti di Matteo Renzi.
Noi abbiamo preso alle regionali il 6,3%, siamo sopravvissuti allo tsunami che c’è stato. Purtroppo nel Pd le liti e le divergenze hanno creato non condizioni di consenso ma di profondo dissenso da parte degli elettori. Ci siamo resi conti che all’interno del Partito Democratico ci sono parecchi masochisti che vogliono perdere, a noi piace vincere. Ritornando a quanto accaduto ieri, noi abbiamo soltanto raccolto in pieno l’appello alla responsabilità del Presidente Musumeci. Non ce la siamo sentiti, per partito preso, di impantanare l’Aula e lo sviluppo della Sicilia. Abbiamo avuto un’atteggiamento di ‘opposizione responsabile’ e continueremo a portarlo avanti. A noi non interessano le liti ma quel che ci preme e portare avanti qualcosa di concreto per la Sicilia.
Un modus operandi che secondo lei sarà fatto proprio dall’opposizione tutta anche dal Pd, al netto dei Partigiani Dem?
“Sull’atteggiamento responsabile noi ci crediamo realmente su gli altri movimenti io ho molto dubbi. Il Pd come si muoverà? Mi auguro che il resto del partito abbia questo senso di responsabilità: l’Aula non può essere un Vietnam. Da parte nostra ci sarà collaborazione io invito tutte le forze moderate a partecipare alla crescita e ad un percorso di Governo”.
Questo che lei dice delinea un orizzonte di separazione dal Pd in quanto tale e fa intravedere un nuovo soggetto politico, lo conferma?
“Assolutamente sì, noi siamo in attesa di un percorso nuovo e vogliamo capire quale sarà la nuova casa dei riformisti liberali, certamente date queste condizioni non può essere il Pd.
Aspettiamo le mosse di Matteo Renzi, auspichiamo che nasca una casa diversa dal Pd in cui non ci saranno liti e correnti. Vorremmo essere precursori di questa nuovo soggetto moderato. Siamo stanchi di litigare e non ci piace questo clima di odio che si respira: noi non siamo transfughi o trasformisti. Per le amministrative su Catania e Messina stiamo pensando ad un progetto di area moderata, su Messina Picciolo farà lista Sicilia Futura che andrà intercettare tutti i voti di area moderata. Basta litigare. Separazione concreta dal Pd? Qui al centro c’è idea di futuro: i Partigiani Dem non vedono bene l’allargamento verso il Centro mentre per noi quest’orizzonte riformista e moderato è molto importante.
Da come lei parla attorno a questo nuova forza politica, a questa nuova casa dei riformisti a Roma si sta lavorando. Rispetto a questo il vostro feedback sui tempi di ‘gestazione’ di questo progetto qual è?
“E’ una cosa concreta che ha bisogno di tempo aspettiamo con ansia una mossa da parte di Renzi, ripeto. Penso che ci vorranno almeno un paio di mesi. E’ certo che da qui alle elezioni Europee dovremo essere pronti”.
Commenta con Facebook